È stata presentata questo pomeriggio, nella splendida cornice della Fortezza Vecchia, la progettazione preliminare delle opere marittime di difesa e delle attività di dragaggio della Darsena Europa, l’opera di espansione a mare con la quale il porto di Livorno mira a conquistare nuove quote di traffico, specialmente nel segmento dei container.
Davanti a una platea numerosa, e alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale Stefano Corsini ha illustrato il contenuto di un progetto che comprende le opere di protezione della nuova imboccatura portuale del porto di Livorno (imboccatura Nord), il nuovo bacino portuale della Darsena Europa con il relativo canale di accesso e le attività di dragaggio connesse alla loro funzionalità.
Sono previsti lavori per 260 milioni di euro. Più in dettaglio, si prevede la realizzazione di un nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord), la riconfigurazione e il prolungamento della diga del Marzocco (Diga Sud) e la realizzazione della nuova diga della Meloria, con demolizione di quella vecchia.
Gli interventi di dragaggio sono finalizzati all’imbasamento delle nuove opere, all’approfondimento a -17 metri dei fondali del canale di accesso e alla realizzazione dei bacini e delle darsene interne (darsena del nuovo terminal container a -16 m, specchio acqueo del bacino Santo Stefano e fondali prospicienti a -13 m).
Il materiale dragato, laddove non risultasse utilizzabile per il rimodellamento delle spiaggia sommersa lungo il litorale pisano, potrà essere gestito all’interno di una nuova vasca colmata di adeguata capacità, localizzata nel nuovo bacino portuale della Darsena Europa e conterminata, sul lato mare, dal tratto terminale della Diga Nord e, sul lato interno, da argini in scogliera. Questa vasca rappresenterà la base per la realizzazione dei piazzali di un nuovo terminal dedicato alle Autostrade del Mare, la cui realizzazione è prevista nella seconda fase della Piattaforma Europa. Oltre alle aree di colmata poste alla radice della Diga Nord, è prevista anche una seconda vasca di contenimento tra la nuova Diga Sud e la Diga del Marzocco.
La Darsena Europa sarà dotata di un bacino di evoluzione con diametro utile di 600 metri e profondità a 16 metri. Come previsto dal Piano Regolatore Portuale, anche il fondale prospiciente la banchina del futuro terminal container sarà dragata a -16 metri, ma è previsto che l’opera venga progettata in modo tale da consentire l’escavo fino a quota -20 metri.
Grazie alla realizzazione delle opere in progetto, i traffici navali del porto potranno essere suddivisi per tipologia merceologica tra la nuova imboccatura a nord e quella a sud, cosa, questa, che contribuirà a migliorare le condizioni di sicurezza della navigazione (e del lavoro).
Tutte le opere previste saranno chiaramente assoggettate a Valutazione di Impatto Ambientale, nell’ambito del cui iter grande attenzione sarà dedicata alla conservazione dell’equilibrio sedimentario del litorale pisano.
«Il progetto preliminare delle dighe e dei dragaggi darà un forte impulso alla realizzazione della Darsena Europa, verso la quale viene fatto un decisivo e concreto passo in avanti. Ora non si può più tornare indietro» ha detto Corsini.
«La Darsena Europa non è soltanto un asset strategico per la costa ma rappresenta il futuro della città e del territorio toscano, con ricadute positive anche da un punto di vista occupazionale: l’obiettivo è quello di arrivare a impiegare cento persone al giorno per circa due anni e mezzo».
Intervenendo nel corso dell’iniziativa, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha espresso una posizione chiara nei confronti dell’opera: «Sono qui per comunicare in modo formale, e con una certa solennità, che il Ministero farà il possibile per supportare, non solo da un punto di vista procedurale ma anche finanziario, la realizzazione della Darsena Europa».
«Vogliamo sostenere questo progetto perché abbiamo ben chiaro il ruolo di Livorno nel sistema portuale nazionale ed europeo, abbiamo ben chiaro quale debba essere il ruolo che un porto efficiente e moderno deve avere per affrontare e auspicabilmente vincere le sfide infrastrutturali del XXI secolo».