In occasione delle feste natalizie abbiamo chiesto ai protagonisti della portualità del Mar Tirreno Settentrionale di dirci quale regalo si aspettano di trovare sotto l’Albero. Ecco cosa ci hanno risposto.
Stefano Corsini, presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale – Il mio auspicio per il 2020 è che le Istituzioni e gli stakeholder della comunità portuale possano lavorare tutti assieme per ripartire da una visione forte e condivisa di sviluppo. Nella nostra realtà attuale, caratterizzata da un sistema portuale sempre più dinamico, è fondamentale ripensare a un nuovo paradigma dei rapporti umani. Livorno, Piombino, gli scali portuali dell’Isola d’Elba e quello di Capraia meritano tutta la nostra dedizione perché possano essere centrati nuovi importanti traguardi di sviluppo.
Massimo Provinciali, segretario generale dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale – In questo periodo di buoni propositi e progetti per l’anno nuovo, il mio pensiero va in primo luogo alle dipendenti e ai dipendenti dell’AdSP. Il 2019 è stato un anno difficile anche per la struttura dell’Ente che però ha saputo fronteggiare l’emergenza con dedizione, professionalità e spirito di servizio: dai dirigenti al più giovane degli interinali. Come ho già avuto occasione di dire loro, il mio impegno per il 2020 (parafrasando un aneddoto sulla costruzione della Cattedrale di Chartres) è fare in modo che ciascuno di loro si senta non uno “spaccatore di pietre” ma un attore che contribuisce alla realizzazione di un grande progetto: cambiare in meglio il territorio, trasformando il sistema Livorno-Piombino in una eccellenza nel settore logistico portuale.
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana – Per il 2020 auspico un’accelerazione nel complesso procedimento di approvazione e realizzazione della Darsena Europa. In secondo luogo, occorre lavorare per garantire la navigabilità sia del canale di accesso alla Darsena Toscana sia della Darsena Petroli per le navi di maggiore portata e pescaggio, ad oggi ostacolate dalla presenza di un oleodotto dell’ENI per il quale sono in corso i lavori di eliminazione. La rimozione di questo vincolo, realizzabile in tempi brevi, consentirà al porto di Livorno di affrontare i tempi necessari che si prevedono per la realizzazione della Darsena Europa.
Giuseppe Tarzia, comandante del Porto di Livorno e direttore marittimo della Toscana – A nome di tutta la Capitaneria desidero rivolgere un sincero augurio per le prossime festività a tutti gli attori e operatori del porto. L’impegno di ciascuno di loro e il lavoro di squadra sono le basi che hanno consentito di portare avanti una realtà complessa quale è il porto di Livorno, che anche quest’anno è riuscito a confermarsi uno dei primi scali del Paese.
Luca Salvetti, sindaco di Livorno – Un giorno un vecchio lavoratore del porto mi disse: «Vuoi capire come vanno le cose a Livorno? Guarda i bracci delle gru in porto. Se ogni giorno li vedi abbassati sulle navi vuol dire che lavorano e che a Livorno le cose vanno bene». L’immagine mi è rimasta ben impressa nella mente perché descrive alla perfezione come le fortune dello scalo marittimo livornese siano da sempre le fortune dell’intera città. In questo momento le braccia delle gru sono calate sulle navi e a confermarlo ci sono i dati più recenti che parlano di 36,5 milioni di tonnellate di merci transitate dai terminal delle banchine labroniche. Al tempo stesso dobbiamo tener conto di diverse insidie: un sistema mondiale del traffico commerciale che rischia di tenerci fuori da alcune partite fondamentali; infrastrutture inadeguate rispetto alle necessità di un sistema logistico e dei trasporti marittimi completamente trasformato; le questioni giudiziarie che hanno rallentato le scelte fondamentali per il porto; la pericolosa divisione di una comunità portuale che pure negli anni ha faticosamente tentato di ritrovare un’armonia. Nonostante le molte carenze, il nostro porto ha visto in questi anni investimenti importanti da parte di soggetti di caratura internazionale. Significa che le caratteristiche geografiche, le potenzialità di banchine e retroterra e il lavoro degli addetti sono tuttora considerati elementi ideali per lo sviluppo del business. Tutto ciò ha cambiato completamente gli equilibri interni al porto e ha determinato frizioni importanti che adesso devono in tutti i modi essere superate per dar vita a quella sorta di “pacificazione” che sarà il vero cambio di passo dello scalo marittimo labronico. Di fronte a queste insidie gli organi competenti – Stato, Regione e AdSP – devono operare con coraggio e intelligenza. L’amministrazione comunale può e deve giocare un ruolo fondamentale: senza tuffarsi nella mischia dove volano cazzotti e sberle (come è accaduto in questi ultimi anni) ma per portare idee e atti concreti che contribuiscano a ridare giri al motore principale dell’economia locale. Il tempo delle guerre è finito.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino – Il porto di Piombino è una realtà cruciale e strategica per l’economia cittadina, in relazione sia al comparto industriale sia a quello turistico. Per noi il mare è una risorsa inesauribile legata indissolubilmente alla nostra identità di piombinesi: la città si è sviluppata grazie al mare, appoggiandosi a un porto che è stato e dovrà essere una delle anime di Piombino. Il rilancio della nostra città, quindi, passa anche e soprattutto dalla capacità di lavorare insieme e mettere in relazione tutte le realtà che caratterizzano la città e il territorio. Il mio augurio per questo Natale è che Piombino possa crescere grazie ai progetti che, insieme, sono certo che riusciremo a realizzare.
Piero Neri, presidente di Fratelli Neri spa – Anche il nostro sistema portuale sarà coinvolto nei nuovi assetti produttivi e logistici del mondo. Piuttosto che ripetere che cosa sarebbe necessario facessero i decisori vorrei richiamare una frase famosa: «Non domandarti che cosa il Paese può fare per te, domandati che cosa puoi fare tu per il Paese”. Ognuno di noi, nei diversi ruoli, dovrebbe tenerne conto per il bene del porto e della città.
Andrea Romano, deputato PD eletto nel collegio di Livorno – Il mio augurio per il 2020 è che il porto di Livorno conosca finalmente quella svolta che attende da troppi anni. Le condizioni ci sono tutte: da una parte gli strumenti istituzionali sono in campo, grazie alla riforma della governance portuale varata nella scorsa legislatura; dall’altra il Comune, la Regione, il Parlamento e il governo nazionale sono finalmente concentrati sull’obiettivo di creare il contesto migliore affinché l’attivismo degli operatori portuali nazionali e internazionali possa dispiegarsi senza ostacoli. Per la prima volta da molto tempo siamo in presenza di un allineamento di condizioni molto favorevoli. È un’occasione che non possiamo perdere: se ognuno farà la propria parte, senza ritardi, fra qualche anno il porto di Livorno conoscerà un significativo balzo in avanti.
Alberto Ricci, presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara – Non ci aspettiamo regali, ci basterebbe un bel cartiglio con scritto il cronoprogramma dettagliato per la Darsena Europa, insieme agli aggiornamenti per altri argomenti fondamentali per le sfide e le prospettive future. Tra questi ve ne sono in particolare tre: lo stallo in cui versa da tempo la Porto 2000, il bando per ridare operatività al complesso dei bacini di carenaggio e il porto turistico. Tre cose di cui in passato, seppure sporadicamente, talvolta si parlava ma che da tempo sono sparite dai monitor. Per nostra fortuna permangono le potenzialità del nostro sistema portuale. Proprio per questo abbiamo proposto un’alleanza di territorio per far convergere le energie pubbliche e private su una strategia di intervento che tolga dalle secche le istruttorie per investimenti come quelli ricordati prima e che al contempo garantisca quel famoso cambio di passo di cui tutti parliamo ma che nessuno fa per primo. Il 2020 potrà essere davvero l’anno della svolta a condizione che cambino radicalmente il metodo di lavoro e i tempi di esecuzione. Questo è l’augurio che ci sentiamo di formulare perché Livorno e il suo porto tornino a essere quello che meritano.
Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno – Auguro a tutto il sistema Portuale del Mar Tirreno un felice Natale con le famiglie, un momento da vivere con gioia aspettando il 2020. Quest’ultimo dovrà essere l’anno della svolta attesa ormai da tanto tempo per il rilancio dell’intera costa tirrenica. Il sistema infrastrutturale sarà infatti fondamentale per poter sviluppare imprese e lavoro sulla costa.
Enrico Bonistalli, presidente di ASAMAR – Per il 2020 mi aspetto di trovare la soluzione del problema che limita l’ingresso, nelle zone operative del porto, di containership con pescaggi maggiori. Al fine di evitare che siano resi vani gli sforzi economici prodotti per i dragaggi, mi auguro anche che si proceda sia con i tombamenti nel Canale industriale (onde impedire lo sversamento di fanghi in tali zone) sia con la costruzione di opere che separino il traffico commerciale da quello privato/vacanziero. Infine, spero possa esserci una chiara manifestazione di investimenti privati nel progetto della Darsena Europa per il quale, in misura diversa, i vari soggetti istituzionali si sono già esposti.
Francesca Marcucci, Confcommercio – Vorremmo fiducia nel coraggio imprenditoriale del nostro sistema economico, capacità di ascolto a tutti i livelli di amministrazione politica, onestà intellettuale e sincerità negli intenti, consapevolezza che lo sviluppo si costruisce insieme al di là delle posizioni di principio. Che sia concesso a tutti noi un orizzonte che oltrepassi le legislature, le campagne elettorali, i ricavi dell’immediato e che sappia guardare al benessere non solo nostro ma delle generazioni a venire.
Paolo Vitelli, presidente del gruppo Azimut-Benetti – Formuliamo i più vivi auguri ai vertici, alla dirigenza e a tutti i collaboratori dell’Autorità Portuale. La nostra speranza è che nel prossimo anno si confermi il percorso di efficienza, professionalità e correttezza che contraddistingue Scali Rosciano, con l’auspicio che le strategie vengano attuate con velocità e concretezza come si addice ad un ente economico che deve aiutare il territorio e gli operatori a creare ricchezza.
Rocco Guido Nastasi e Bino Fulcieri, presidente e Ad dell’Interporto Vespucci – Il 2019 si chiude da una parte con l’unanime riconoscimento del nostro ruolo strategico, suggellato dagli accordi tra Regione, RFI e AdSP sui collegamenti ferroviari; dall’altra con l’avvio di importanti investimenti quali nuove celle frigorifere, magazzini DHL e piattaforma farmaceutica. Per il 2020 ci immaginiamo impegnati nello sviluppo degli obiettivi di Piano industriale che sempre più caratterizzano l’area come retro-porto e che sono resi possibili dalla conclusione del processo di ricapitalizzazione da parte dell’ AdSP.
Daniele Ciulli, direttore generale di Interporto della Toscana Centrale spa – Mi auguro si possa addivenire alla creazione di una Metropolitana Merci ovvero allo sviluppo di collegamenti ferroviari tra la Toscana centrale e il sistema portuale regionale, così consentendo alle imprese un accesso ai mercati internazionali efficiente e ambientalmente meno impattante.