Bologna – «La lunghezza dei tempi autorizzativi e la parcellizzazione delle competenze in materia pianificatoria e urbanistica sono oggi fonte di significativi ritardi in un settore dove l’intervento dell’Autorità di Sistema Portuale dovrebbe essere necessariamente tempestivo. È fondamentale che le competenze in ambito del demanio marittimo facciano capo a un unico soggetto».
Il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, chiede un cambio di passo su un tema che appare molto sentito, lo fa durante la partecipazione al primo Comitato Tecnico Scientifico di Coast, cui hanno preso parte esperti di settore e addetti ai lavori per parlare di pianificazione dello spazio marittimo, tutela della fascia costiera, acque e sedimenti portuali.
A pochi giorni dalla denuncia del n.1 di Assoporti, Daniele Rossi, sulla necessità di norme chiare in ordine alla realizzazione delle opere utili al rilancio dell’operatività degli scali italiani, Corsini ritorna dunque sull’argomento, caldeggiando una suddivisione chiara delle competenze tra le varie amministrazioni: «Le interrelazioni a volte confuse tra gli enti pubblici danno luogo a numerose problematiche di natura teorica ma anche di carattere applicativo che richiedono tempi lunghissimi per essere risolte, sempre che si riesca ad arrivare ad una soluzione condivisa, tanto da rendere spesso le iniziative intraprese dall’Ente del tutto inattuali. E ciò vale sia per le procedure edilizie in ambito portuale che per i Piani Regolatori di Sistema e le varianti».
Una posizione simile è stata per altro espressa dal presidente dell’AdSP dello Stretto, Mario Mega. «È il caso di cominciare a fare il punto della situazione – ha detto – le Autorità di Sistema hanno evidenti difficoltà ad applicare le leggi, leggi che sono oggi delle vere e proprie scatole cinesi. Quando si tratta di realizzare le infrastrutture, gli enti di governance si trovano spesso come in un gioco dell’oca, sempre al punto di partenza».
Durante l’incontro a Bologna Corsini si è inoltre soffermato sulle tematiche ambientali e sul D.M 173/2016, riguardante l’immersione in mare dei materiali di escavo dei fondali marini. Nel decreto ministeriale è prevista la possibilità di procedere nel tempo ad aggiornamenti delle procedure tecniche ed operative e si è ritenuto utile a tal fine istituire un apposito Osservatorio esperto: «Al suo interno figurano i più qualificati rappresentanti degli enti di ricerca, ma non le Autorità di Sistema Portuale che pure sulla materia hanno tutte le competenze necessarie per fornire un contributo utile. Auspicherei un nostro maggiore coinvolgimento».