Interviste

Colloquio con Enrico Rossi

Cacciamo il virus con la solidarietà

di Marco Casale

La Costa Diadema? «L’emergenza è stata finora gestita molto bene, sia da parte dei soggetti direttamente preposti sia da parte della comunità di Piombino, che ha avuto un’attitudine attenta e vigile, ma al tempo stesso aperta e propositiva», lo ha detto a Port News il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha plaudito anche al ruolo di grande importanza esercitato dalla protezione civile: «ha saputo coordinare le attività svolte dai diversi soggetti coinvolti, a livello nazionale e locale e nei confronti di Costa crociere».

Il governatore si dice soddisfatto: «Interloquendo con USMAF, gli uffici di sanità marittima del ministero della Sanità e con la proprietà della nave, abbiamo concordato i diversi passaggi: la vigilanza sanitaria a bordo, l’effettuazione dei tamponi e il ricovero dei pazienti presso gli ospedali di Grosseto e Piombino. È stato poi predisposto tramite CROSS il punto medico avanzato per gestire i casi gravi, sia all’interno della nave che dopo lo sbarco».

Rossi non omette poi di sottolineare quanto fatto dalla Direzione Ambiente regionale: «sono stati emanati i necessari atti autorizzativi per consentire ai diversi soggetti coinvolti di avviare le procedure di gestione e smaltimento dei rifiuti – ha spiegato – appena ce n’è stato bisogno abbiamo firmato un’ordinanza per affrontare la questione».

In sintesi, il governatore concorda con il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, che recentemente, in una dichiarazione resa alla stampa, aveva definito il modello Piombino una fonte di ispirazione anche per la gestione di casi simili in altri porti: «Condivido: l’esperienza che abbiamo acquisito potrà essere utile in futuro nel gestire analoghe emergenze nei porti toscani. Si tratta di situazioni complesse, che richiedono un coordinamento efficace tra molti soggetti e di livelli di governo differenti».

Per il presidente della Regione Toscana il coordinamento, la collaborazione e l’equa distribuzione ed accoglienza dei passeggeri ed equipaggi delle navi «sono i principi a cui è necessario ispirarsi per gestire questo ed altri casi che inevitabilmente si potranno presentare. Tutto ciò, per quanto ci riguarda, richiede un particolare e continuo dialogo con le due regioni limitrofe e confinanti, il Lazio e la Liguria».

E se in futuro dovessero esserci altre “Costa Diadema”? Per Rossi la Toscana non potrà che rispondere presente:  «Penso che nel momento in cui si manifesta una situazione di emergenza debba prevalere un senso di solidarietà e disponibilità. Anche in quest’ ottica abbiamo approntato, nel quadro dell’emergenza che stiamo vivendo, 280 nuovi posti di terapia intensiva, che siamo pronti a mettere parzialmente a disposizione del Paese in un quadro di solidarietà».

Naturalmente, però, qualsiasi iniziativa di questo tipo deve essere portata avanti «in una cornice di coordinamento, di collaborazione istituzionale, e di rispetto delle competenze e non attraverso imposizioni. Vanno sempre considerate, da parte di chi ha responsabilità a livello nazionale, le condizioni oggettive, le rispettive situazioni, le capacità e disponibilità effettive dei luoghi».

Secondo il governatore «la situazione di emergenza che stiamo vivendo è molto particolare e senza precedenti. Stiamo imparando progressivamente a conoscere la minaccia che affrontiamo. Questo può portare talvolta a timori, paure e incertezze». È però «dovere dei rappresentanti delle istituzioni, nel momento in cui si è in presenza di una situazione di necessità, mettersi a disposizione, in una logica di cooperazione istituzionale. Questo a maggior ragione se la questione riguarda la salute pubblica e una richiesta di soccorso che viene dal mare. Ed è quello che la nostra Regione ha fatto con riferimento al caso Costa Diadema».

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