Il Codice degli Appalti? Andrebbe abrogato nella parte in cui definisce procedure aggiuntive a quelle imposte dal diritto europeo.
Lo ha scritto su Linkedin l’avvocato e docente universitario Maurizio Maresca, commentando un intervento di Davide Santini pubblicato pochi giorni fa sul nostro periodico.
Sentito da Port News, Maresca ha spiegato che per rilanciare la crescita «basterebbe evitare il gold plating e, cioè, applicare solo le procedure che l’Unione Europea prevede in materia di appalti pubblici e di contratti di concessione (direttive n. 24 e 25 del 26 febbraio 2014)».
Per l’avvocato marittimista è «esattamente questo lo spirito del d.l. 109 del 2018 che, assieme alla designazione di un commissario bravo come e il sindaco Bucci, è una parte importante del c.d. Modello Genova».
Il dlgs n.50 del 2016 ha invece «ulteriormente appesantito un sistema già ingessato, incapace di sbloccare le risorse che le pubbliche amministrazioni hanno a disposizione per sviluppare le infrastrutture necessarie di questo paese».
«La semplice applicazione delle direttive comunitarie, senza le ulteriori integrazioni inserite nel Codice, costiturebbe un passo avanti storico per un paese che non riesce a tenere il passo degli altri», conclude Maresca.
In premessa al suo commento, il giurista aveva dichiarato di condividere quanto dichiarato da Santini nel suo intervento: «Detto che manca una politica complessiva sui porti, certo non da oggi, credo anche io sia necessario fermarsi un momento e cercare di capire che cosa succederà. Assieme a molti amici, come Sergio Prete, Massimo Deiana e Paolo Emilio Signorini, ritengo sia indispensabile pensare a una norma che abroghi subito il dlgs n.50 nella parte sulle procedure, rimuovendo anche alcuni paletti posti dalla L.84».