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Ci sarà bene un giudice in Lussemburgo

di Davide Santini

Avvocato marittimista

L’intenzione del Ministro Paola De Micheli di impugnare la decisione nel caso SA.38399 2019/C (ex 2018/E) della Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea del 4 dicembre 2020, rappresenta una novità vera ed una svolta nel metodo di approcciare questioni cruciali, per il Paese e a salvaguardia dell’autorevolezza delle sue Istituzioni.

La vicenda come è noto è assai risalente e giungerà finalmente dinanzi ad un Giudice, anche in esito ad un atteggiamento inutilmente dilatorio e confidente di una soluzione transattiva tenuto nel recente passato, che ha portato al risultato di indebolire la posizione dell’Italia dando modo alla DG COMP di approfondire e tentare di stressare alcuni punti decisivi.

Possiamo fissare il punto di inizio della vicenda, ai soli fini riepilogativi, al comunicato stampa del 20 settembre 2018, attraverso il quale la Commissione Europea ha reso noto di essersi pronunciata nei casi SA.36112, presunti aiuti di Stato costituiti da sovvenzioni all’Autorità [di Sistema] Portuale di Napoli e SA.37389 presunti aiuti di Stato costituiti dalla asserita ritardata riscossione di canoni demaniali marittimi da parte dell’Autorità [di Sistema] Portuale di Napoli.

Il segnale di allarme giungeva già allora forte e chiaro e, nonostante la gravità delle conclusioni cui è giunta in quell’occasione la Commissione, nei due casi specifici, le traballanti motivazioni fondate su un’interpretazione dei fatti e delle norme palesemente errata, si è deciso di proseguire il dialogo, tra sordi, con gli Uffici di Bruxelles.
Scelta dovuta anche al fatto che l’Ente destinatario delle decisioni non ha inteso impugnarle nei termini, nonostante le decisioni sui casi fossero largamente premonitrici di ben altre e più estese indagini della DG COMP.

Questo atteggiamento miope e la sottovalutazione della portata delle decisioni, hanno consentito alla DG COMP di allargare l’analisi ed estendere le conclusioni a tutte le voci di introito delle AdSP, come era assai semplice immaginare già all’epoca.

La decisione di dicembre della DG COMP, che analizza anche la tassa di ancoraggio che nulla ha a che fare con i canoni demaniali non fosse altro che per le modalità di assolvimento, è dunque un punto di partenza per la svolta metodologica già invocata dal Prof. Francesco Munari, che oltre due anni fa su queste pagine paragonava il rimettere nelle mani dei funzionari della DG COMP la decisione su argomenti di politica dei trasporti al chiedere ai vampiri di tenere di notte i nostri bambini.

Senza scendere nel merito della questione delle ragioni del nostro Paese, ampiamente sviscerata in altre occasioni e che sarà affrontata il prossimo 14 gennaio in un confronto promosso da Assiterminal cui parteciperanno anche raffinati giuristi, mi limito ad osservare che finalmente una questione dagli effetti difficilmente valutabili dal punto di vista della competitività del sistema portuale del paese, sarà finalmente dibattuta ad un livello più alto, certamente in grado di raggiungere conclusioni giuridicamente fondate su norme e non su opinioni di funzionari arroccati su posizioni contrapposte.

Un vecchio adagio ricorda che spesso è meglio un cattivo accordo che una bella causa, e pare sia stato seguito sino ad oggi, in una logica transattiva che ha nella sua stessa natura il principio fondamentale delle reciproche concessioni su cui si fonda un accordo.

Non è tuttavia questo il caso, non si tratta di negoziare ma di reclamare dinanzi al Giudice competente il riconoscimento dei propri diritti, ad oggi negati dalla DG COMP, e ci sarà bene un Giudice in Lussemburgo, parafrasando una frase attribuita a Berthold Brecht, e quale che sia la decisione avremo modo, come Paese, di difendere le nostre tesi al livello più alto.

Complimenti dunque al Ministro De Micheli per la decisione di affrontare Bruxelles in campo aperto e testa alta, come deve fare un Paese con una tradizione e una cultura del Diritto che nessun altro può vantare; decisione che ha raccolto immediatamente il sostegno di Presidenti di AdSP autorevoli per scienza ed esperienza maturate in ambito portuale come Mario Sommariva, Pino Musolino e Mario Mega che si sono dichiarati pronti a sostenere con interventi ad adiuvandum il ricorso principale, dei Sindacati cui si sono aggiunti nelle ultime ore Giampieri e Agostinelli.

Sarebbe auspicabile che tali iniziative fossero sostenute da tutti i Presidenti, singolarmente e da Assoporti per tutti, finalmente in una logica di Sistema, confidando che le difese siano affidate alle menti giuridiche più brillanti in questa materia riservata a pochi esperti.

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