Focus

Problemi di congestione

Container USA e getta

di Redazione Port News

Aumentano i volumi importati ma, al contempo, diminuiscono i lavoratori portuali disponibili, a causa della diffusione della pandemia. Il risultato, scontato, è quello della congestione delle banchine e delle aree di stoccaggio, letteralmente riempite di container che aspettano giorni, se non settimane, prima di poter essere “lavorati” e riconsegnati vuoti nei viaggi back-haul.

E’ il dramma che stanno vivendo in questi mesi due trafficatissimi porti della west coast americana, Los Angeles e Long Beach, in fondo alla classifica tra gli scali più “intasati” degli Stati Uniti.

A certificarlo è Alphaliner: «Dall’inizio della settimana oltre 1000 dock worker in California sono risultati positivi al Covid-19, in aumento rispetto ai 694 casi del 17 gennaio scorso» afferma la consultancy firm.

Gli analisti mettono in evidenza come dal 1° febbraio 41 container ship si trovino in rada nella baia di San Pedro in attesa di poter attraccare in uno dei due porti. Si tratterebbe di una capacità di stiva temporaneamente “immobilizzata” pari a 336 mila TEU, cui si deve aggiungere quella delle navi già ormeggiate dal 1° febbraio scorso. Il conto complessivo sale a 579 mila TEU.

I tempi di attesa per la “lavorazione” di una nave hanno ad oggi abbondantemente superato la settimana. Per  poter continuare a garantire la frequenza settimanale dei propri servizi molti carrier si sono trovati costretti ad aggiungere navi extra alle linee di collegamento ingolfate.

Mancano spazi a terra, mancano i container da restituire vuoti alle navi per i viaggi di ritorno, manca il tonnellaggio disponibile da poter usare per garantire la piena operatività di molti servizi di linea.

Per le shipping company, il danno economico causato dalla cancellazione di alcune linee di collegamento, momentaneamente sprovviste di tonnellaggio disponibile, è tutt’altro che trascurabile. Una nave che trasporti 4000 container da 40 piedi (con un cargo spot tra Shanghai e Los Angeles) guadagna nella sola andata 16 milioni di dollari.

Secondo Alphaliner, i 29 servizi transpacifici che servono Los Angeles e Long Beach hanno subito un eccezionale upgrading con l’aggiunta di altrettante unità: per la precisione, sette container ship da 14 mila TEU, 15 neo panamax da 8/11 mila Teu e sette unità da 3400 e 6500 TEU, con un extra costo di 1,42 milioni di dollari al giorno per il noleggio.

Negli scorsi sei mesi, quasi tutti liner, con l’eccezione di ONE, hanno aggiunto capacità nel trade transpacifico. MSC, ad esempio, ha incrementato dell’81,4% la capacità di stiva settimanale utilizzata collegamenti tra l’Asia e il Nord America.

Tags:
Torna su