Il Capodanno cinese è ormai alle porte. La tradizionale festività, che quest’anno inizia domani e termina il 26 febbraio, verrà celebrata in un momento piuttosto delicato per lo shipping.
Come avevamo già avuto modo di scrivere, l’intasamento delle banchine e delle aree di stoccaggio dei porti di molti Paesi, letteralmente riempiti di container, ha creato non poche interruzioni nella catena logistica, con un visibile peggioramento del livello di affidabilità sia degli scali portuali che dei vettori, i cui scheduling non sono stati rispettati.
A certificare la pessima situazione è adesso l’ultimo rapporto di Ocean Insights, ripreso da Lloyd’s List, da cui si evince come da gennaio 2020 a gennaio 2021 quasi un container su quattro abbia perso l’imbarco previsto a causa della congestione negli scali e abbia dovuto attendere la nave successiva per essere imbarcato.
A gennaio la percentuale di rollover nei porti più importanti del mondo è aumentata del 9% rispetto a gennaio 2020, attestandosi a quota 39%. Si tratta di un incremento di due punti percentuali rispetto a Dicembre.
In Cina, le festività del Capodanno Lunare rischiano di esasperare una situazione già critica. Le restrizioni imposte dalle autorità cinesi per fronteggiare la crisi pandemica stanno creando nuovi colli di bottiglia per l’approvigionamento delle merci. La domanda di spedizioni risulta ancora in aumento mentre la capacità di stiva supplementare utilizzata per soddisfare le richieste dei caricatori non sembra stia avendo per il momento l’effetto desiderato.
Nel Paese del Dragone, portare i prodotti nei mercati diventa sempre più difficile anche a causa delle misure di quarantena forzata cui sono soggetti i camionisti che hanno deciso di tornare a casa per le festività. In alcune regioni della Cina, specie in quelle meridionali, fino al 95% dei trucker non sarà disponibile.
La situazione impatta anche sull’affidabilità dello scheduling dei carrier dal momento che molte delle navi usate per i viaggi sono ancora in rada, o ferme in banchina, presso i porti di destinazione in attesa di essere lavorate. Il ritardo medio per la consegna di un container ai porti è aumentato da uno a cinque giorni.
Ocean Insights sostiene che la percentuale di rollover è in crescita per quasi tutte le compagnie di navigazione. CMA CGM è tra le shipping line quella ad aver riportato la media più alta delle spedizioni rimaste a terra in attesa di successivo imbarco: il 51% del totale. Maersk è invece passata dal 24% di gennaio 2020 all’attuale 38%.