In attesa che la domanda di petrolio possa presto tornare ai livelli pre-Covid, pari a circa 100 milioni di barili al giorno, per il mercato delle Very Large Crude Carrier questo inizio d’anno ha riproposto le stesse dinamiche discendenti con cui si era chiuso il 2020.
La scarsa domanda di tonnellaggio nel Golfo Persico, evidentemente legata agli effetti del coronavirus sulle economie asiatiche, ha indotto le major petrolifere a ridurre ulteriormente la produzione e le spedizioni per sostenere i prezzi in un mercato che oggi appare ancora sbilanciato, con domanda e offerta oscillanti tra 77,9 e 77,4 milioni di barili al giorno.
Come effetto di questa situazione, secondo lo shipbroker SSY (Simpson Spence young) a marzo i carichi sulle VLCC nell’area Middle-East Gulf saranno meno di 100, circa 70 in meno rispetto all’andamento normale. Attualmente, nell’area ci sono 25 VLCC senza “occupazione”, circa 10-15 in più rispetto alla media dell’anno scorso.
Per la banca norvegese di investimenti Cleaves Securities (CS), le 776 VLCC oggi circolanti nel mondo hanno mostrato nel complesso guadagni TCE (Time Charter Equivalent) negativi sulle principali rotte di riferimento.
La conferma arriva dal Baltic Exchange Index che a metà marzo presenta un Time Charter negativo di -11.463 dollari al giorno, il più basso da settembre 2013 e il 47esimo risultato giornaliero negativo. Secondo CS, il tasso stimato di guadagno ai fini dell’equilibrio finanziario (a copertura dei costi operativi e di rimborsi del prestito) si aggira attorno ai 24 mila dollari al giorno, con i costi operativi che dovrebbero attestarsi attorno ai 6500 dollari al giorno.
Ma nella sua analisi, gli esperti di Cleaves Securities aggiungono un dettaglio non irrilevante: le VLCC cosiddette eco, quelle che per intenderci consumano meno carburante, hanno guadagnato nel periodo di riferimento 5.485 dollari al giorno in più rispetto alle navi “non eco sostenibili”.
Parimenti, chi ha montato a bordo delle proprie navi moderni sistemi di lavaggio dei fumi, gli scrubber, si è potuto prendere il lusso di consumare carburanti più economici, guadagnando 5.112 dollari al giorno in più rispetto alle navi senza scrubber.
Secondo i calcoli forniti dal financial provider, il 49% della flotta globale di VLCC ha oggi caratteristiche eco, il 40% è equipaggiato con scrubber, mentre il 28% delle unità viaggiante disopone di entrambe le soluzioni.
Il broker Braemar ACM ha riportato come la scorsa settimana una nave dotata sia di scrubber che di eco specification abbia guadagnato sulla rotta Arabia Saudita-Cina 2.374 dollari al giorno, contro le perdite anche rilevanti, pari a 10.443 dollari al giorno, riportate dalle navi tradizionali.
Su una rotta triangolare, Middle East Gulf/Golfo USA/Cina/Middle East-Gulf, una eco-scrubber ship ha guadagnato 21.893 dollari al giorno, contro i 7.791 dollari registrati dalle altre unità.