I porti di Livorno, Piombino, e quelli elbani di Portoferraio, Rio Marina e Cavo si stanno gradualmente mettendo alle spalle l’annus horribilis del 2020 per cominciare a navigare in acque decisamente più tranquille.
E’ quanto emerge dai dati dei traffici trimestrali elaborati dal Servizio Studi e Statistiche dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale. Tra gennaio e marzo, gli scali dell’Alto Tirreno hanno infatti movimentato 9.565.129 tonnellate di merce, facendo registrare un incremento del 5,7% sullo stesso periodo del 2020.
A trainare la crescita in termini di tonnellate movimentate, le rinfuse liquide, cresciute del 19,6%, il general cargo (+16,5%) ed i rotabili, aumentati nel periodo di riferimento del 6,9%. In contrazione i container (-6,7%) e, soprattutto, il traffico passeggeri(-27%), per ovvi motivi legati alla mancata ripresa delle attività crocieristiche ed alle difficoltà di circolazione lungo il territorio nazionale causate delle misure di contingentamento del Covid.
Livorno
In particolare, lo scalo portuale labronico ha movimentato 8.592.390 tonnellate di merce, archiviando il periodo di riferimento con un +8,5% sui primi tre mesi del 2020. Per numerose tipologia di traffico (rinfuse liquide, solide, Ro/Ro e prodotti forestali), i risultati di gennaio e febbraio hanno mostrato valori positivi anche al confronto con i primi due mesi dell’anno scorso.
Risultano in aumento sia le rinfuse liquide (+19,9%) che quelle solide (+26,7%), rispettivamente attestatisi attorno alle 2 milioni e alle 207 mila tonnellate movimentate. Il traffico Ro-RO è aumentato del 10,3%, a 3,7 milioni di tonnellate. In crescita anche il general cargo (+14,8%, a 489 mila tonnellate).
In leggera flessione il settore dei container che tra gennaio e marzo, è diminuito del 6%, a 2 milioni di tonnellate. In termini di TEU movimentati, il porto ha sbarcato e imbarcato 173.162 contenitori da venti piedi, 12 mila in meno rispetto a gennaio-marzo 2020 di cui quasi la metà relativi ad attività di transhipment (-10,1%).
Se si esclude l’attività di trasbordo, risultano essere stati sbarcati e imbarcati 122.960 TEU, il 5,2% in meno rispetto ai volumi dei primi tre mesi del 2020. In lieve crescita la movimentazione dei container vuoti (+1,3%) mentre sono risultati in calo i container pieni (-6,9%) sia in import (-10,2%) che in export (-4,6%) sullo stesso periodo dell’anno precedente. Prevedibilmente, la lieve riduzione di container segnalata tra gennaio e marzo potrebbe essere riassorbita già nel secondo trimestre.
I mezzi commerciali (guidati e s/r) sbarcati ed imbarcati dalle banchine sono stati 127.862, il 9,5% in più rispetto a dell’anno precedente. In crescita anche i prodotti forestali movimentati in break bulk che, dopo i buoni risultati conseguiti lo scorso anno, hanno archiviato questa prima parte dell’anno con un più 10%, totalizzando oltre 450 mila tonnellate. Le auto nuove risultano invece in decrescita del 4,1% con quasi 135 mila unità movimentate.
Sul lato del traffico passeggeri, se le attività crocieristiche risultano completamente assenti, quelle di movimentazione dei traghetti appaiono in flessione del 31,7%. Complessivamente sono arrivate e partite da Livorno 101.964 persone.
Tra gennaio e marzo sono arrivate ed hanno ormeggiato nel porto di Livorno 1322 navi, con una flessione del 10,4% e oltre 150 scali in meno.
Piombino
Lo scalo piombinese ha archiviato il primo trimestre con 673 mila tonnellate di merce movimentata, facendo registrare un decremento del 15,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano in calo sia il traffico delle rinfuse solide (-20,5%, a 357 mila tonnellate) sia la merce rotabile, che è diminuita del 10,4%, attestandosi attorno alle 302 mila tonnellate di merce movimentata. In termini di unità, i mezzi commerciali movimentati sono stati 17.582, in aumento del 7,1% rispetto a gennaio-marzo 2020.
In calo il traffico dei passeggeri dei traghetti: -22%, a 160.377 unità. Completamente assente quello dei crocieristi.
Nel periodo di riferimento sono attivate 2.127 navi, il 9,1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aumentata anche la stazza media di ciascuna unità navale (+15,6%).
Portoferraio- Rio Marina- Cavo
I porti hanno chiuso il trimestre con una flessione del traffico complessivo pari al 10%: sono state movimentate quasi 300 mila tonnellate di merce.
Il traffico rotabile, business principale degli scali assieme ai passeggeri, ha fatto registrare una diminuzione in termini di tonnellate del 10,5%, anche se sono complessivamente state movimentate 17.279 unità, +7,3% sul periodo precedente.
Il commento del presidente Luciano Guerrieri
“Il 2020 – ha dichiarato il presidente Luciano Guerrieri – è stato un anno devastante per tutta la portualità italiana. I dati di questo inizio d’anno sono confortanti e indicano un primo significativo segnale di ripartenza che dovrà trovare conferma nei prossimi mesi”,
“I porti dell’Alto Tirreno – ha aggiunto Guerrieri – stanno gradualmente uscendo dalle secche della crisi pandemica, mostrando segnali di controtendenza non soltanto con riferimento a marzo 2020, il mese nero in cui tutto ha avuto inizio, ma anche in relazione ai mesi di gennaio e febbraio, che nell’anno precedente non erano stati contaminati dalla diffusione del Covid. Riteniamo che la strada tracciata sia quella giusta e con la collaborazione di tutti, operatori e istituzioni, riusciremo a traguardare nuovi obiettivi di sviluppo”.