Gestire in modo unitario e integrato l’energia elettrica a livello di singolo porto; elettrificare le banchine per consentire alle navi di spegnere i motori quando sono ormeggiate; favorire la riduzione dei consumi energetici, in particolare attraverso l’efficientamento dell’illuminazione delle aree esterne; sviluppare un consorzio d’acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile che coinvolga i terminalisti e gli operatori portuali.
Sono questi gli interventi prioritari valutati nel Documento Energetico Ambientale di Sistema Portuale (DEASP), che l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha recentemente presentato in Comitato di Gestione.
Il documento, di cui è prevista l’adozione entro luglio 2021, ha come obiettivo strategico quello di promuovere lo sviluppo sostenibile e la decarbonizzazione del sistema portuale, individuando nel miglioramento ambientale uno dei fattori di competitività dei porti del sistema.
Sulla base dati del DEASP stimati nel 2018 risulta come i porti dell’AdSP (Livorno, Piombino, Isola D’Elba e Capraia) producano 282.000 tonnellate annuali di anidride carbonica equivalente, ovvero quella quantità di gas climalteranti che determina effetti di perturbazione climatica. Viene evidenziato, in particolare, come il porto di Livorno sia responsabile del 76,6% della Co2eq prodotta a livello di Sistema (217.000 tonnellate di Co2). Piombino invece ha prodotto quasi 38.000 tonnellate CO2eq (il 13% del totale). Ad incidere maggiormente sull’intensità carbonica è il traffico navale.
Gli interventi strategici individuati dal documento e tradotti in ipotesi progettuali sono stati sottoposti ad Analisi Costi-Benefici, individuando sia i costi che i ricavi strettamente finanziari degli interventi che quantificando le esternalità ambientali quantificate anch’esse in termini economici sulla base di metodi riconosciuti a livello internazionale.
Consorzi di acquisto
L’adesione a “consorzi di acquisto” per le forniture di energia elettrica da fonti rinnovabili ai soggetti insistenti nei porti ricadenti nell’ambito di operatività dell’autorità portuale, rappresenta per il DEASP un obiettivo prioritario.
Viene evidenziato come i porti dell’AdSP MTS abbiano oggi un consumo annuale di elettricità dovuto dalle attività derivanti dalle operazioni del ciclo portuale a terra pari a circa 42 GWh.
L’acquisto della elettricità dalla rete nazionale presuppone l’emissione di circa 11.900 tonnellate di CO2eq. Il reperimento dell’elettricità dal mercato delle fonti rinnovabili garantirebbe, invece, non solo l’azzeramento degli inquinanti ma creerebbe un beneficio socio-ambientale e sanitario sul territorio equivalente a circa 34 € per ogni kWh elettrico consumato, corrispondente a circa 1,5 M€/anno al tasso di consumo attuale.
Relamping
L’ammodernamento dell’impianto di illuminazione pubblica nel porto di Livorno garantirebbe, a fronte di un investimento di 314 mila euro, un risparmio annuale di energia elettrica pari a 660 MWh e un risparmio annuale pari a 137.000 €; la generazione di benefici ambientali annuali sarebbe pari a 220.000 €. Sono in fase di valutazione soluzioni di illuminazione intelligente che consentirebbero un aumento dell’efficienza e di risparmio energetico del sistema di illuminazione.
Sistema di distribuzione chiuso (SDC) a Livorno e Piombino
L’ipotesi di realizzazione di una nuova rete di distribuzione elettrica portuale, nelle aree portuali di Livorno e Piombino, separata ma interconnessa da quella attuale, permetterebbe poi all’AdSP di controllare direttamente il costo dell’energia consumata dagli utenti e agevolerebbe la produzione di energia da fonti rinnovabili in porto.
L’idea è che l’AdSP possa amministrare direttamente, tramite un gestore qualificato, la rete di distribuzione elettrica, creando una vera rete portuale.
Cold ironing
Altro elemento chiave è l’elettrificazione delle banchine, coerentemente con le indicazioni internazionali e del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Nel documento viene sottolineato come l’apporto di gas climalteranti del naviglio a banchina nei porti sia pari a circa l’85% del totale, contro il solo 10% delle attività di terra.
L’alimentazione delle navi con energia elettrica da terra permetterebbe un indubbio vantaggio ambientale rispetto a quella prodotta a bordo con combustibili fossili.
A Livorno è stata valutata la possibilità di dotare le banchine di un impianto dedicato al traffico misto crociere e Ro-Ro Pax per una potenza installata pari a 20 MW. Fondamentale, inoltre, risulta il revamping dell’impianto esistente, per dedicarlo al servizio del traffico container, con potenza complessiva pari a 10 MW.
Sia a Piombino che a Portoferraio la valutazione ha riguardato due impianti per l’alimentazione delle navi Ro-Ro Pax in sosta notturna e crociere, con potenza stimata pari a 10 MW l’uno.
GNL
Nel breve-medio termine sono in previsione iniziative legate all’ utilizzo del GNL per impieghi logistici nel porto di Livorno. Il combustibile è comunque di origine fossile e quindi non è considerato idoneo a limitare completamente le emissioni ambientali.
L’idrogeno
Sul lungo termine alternative quali l’ammoniaca e, soprattutto, l’idrogeno, appaiono più promettenti. A dicembre del 2020, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha adottato un nuovo obiettivo strategico denominato “HY.PER – Hydrogen Project for Energy & Resilience”, finalizzato a sviluppare azioni pilota e best practice per l’implementazione di una policy di livello nazionale sull’idrogeno.
In linea con gli obiettivi europei e nazionali, nell’orizzonte temporale 2030 e 2040, l’AdSP punta alla produzione di idrogeno verde. A tal fine, sulla base del grado di maturità tecnologica, saranno lanciate in parallelo iniziative di prototipazione, piloting, dimostrazione su larga scala, studi di fattibilità, industrializzazione.
Guerrieri: «L’Ambiente è una priorità»
Per il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, questo documento è il frutto di un lavoro importante condotto dall’Ente e condiviso con il Cluster Marittimo Portuale. «Andremo avanti nella consapevolezza che la sostenibilità sociale e ambientale non è più una scelta, è un imperativo dettato da normative, dal mercato, dalle comunità locali e di area vasta» ha dichiarato.