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Verso la decarbonizzazione

Il grande balzo green della Cina

di Redazione Port News

Per conseguire la neutralità climatica la Cina starebbe pensando di creare il proprio mercato nazionale di carbonio, sulla falsa riga del sistema ETS dell’Unione Europea, oggi attivo in tutti i Paesi del Continente.

Non c’è nulla di certo al riguardo, ma Pechino avrebbe l’intenzione di inserire il trasporto marittimo in questo sistema. A darne notizia è stato Xu Jixiang, capo del dipartimento per il controllo dei rischi e dell’inquinamento presso la China Maritime Safety Administration (CMSA).

Al Green Shiptech China Congress 2021, organizzato a Shanghai, Xu ha affermato come sia allo studio la definizione di un sistema fondato sul principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Non dissimilmente da quello europeo, tale sistema dovrebbe fissare un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi nell’aria. Il tetto si ridurrebbe nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscano. Entro questo limite, si acquisterebbero o riceverebbero quote di emissione che, se necessario, possono essere scambiate. La limitazione del numero totale garantirebbe che le quote disponibili abbiano un valore.

La Cina prevede che le emissioni di carbonio raggiungano il picco entro il 2030. L’obiettivo è quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2060. Il mercato nazionale delle emissioni dovrebbe essere lanciato questo mese e riguarderà inizialmente l’anidride carbonica (CO2) derivante dalla produzione di energia elettrica, carbone e dai settori industriali ad alta intensità energetica, comprese raffinerie di petrolio e acciaierie.

Xu ha sottolineato come la CMSA voglia inserire in questo mercato anche il settore del trasporto marittimo. Xu ritiene fondamentale che la Cina partecipi attivamente ai negoziati presso l’IMO per guidare l’elaborazione di regole internazionali e formare accordi istituzionali equi e ragionevoli.

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