Il rally del prezzo del petrolio potrebbe subire un rallentamento nei prossimi mesi grazie all’aumento delle forniture a livello globale. Lo afferma l’Agenzia Internazionale dell’Energia nel suo ultimo report mensile.
Dopo aver toccato a Settembre, in prossimità di una ulteriore diminuzione delle scorte, livelli che non si vedevano da tempo, con il Brent e il WTI in viaggio attorno agli 86 e 84 dollari, l’IEA intravede all’orizzonte primi importanti segnali di inversione.
La produzione mondiale di petrolio è infatti già in aumento. A ottobre, le forniture sono aumentate di 1,4 milioni di barili al giorno, arrivando a quota 97,7 mpd (million barrels per day). Nonostante l’OPEC+ abbia ignorato le richieste di aumentare la produzione oltre i 400 mila barili al giorno per calmierare i prezzi, l’IEA prevede un ulteriore aumento, di 1,5 mpd, tra Novembre e Dicembre. A sostenere la nuova ondata saranno principalmente gli USA, da cui proverranno negli ultimi due mesi dell’anno circa 400.000 bpd, mentre Arabia Saudita e Russia raggiungono insieme 330.000 bpd. Circa la metà del greggio mondiale viene spedito via mare
L’aumento andrà in qualche modo a soddisfare la crescente domanda, ancora in ripresa dal crollo del Covid 2020. La domanda di petrolio crescerà di 3,4 milioni di barili al giorno nel 2022, arrivando a raggiungere entro la fine del prossimo anno 99,7 milioni di barili.