Focus

Il futuro delle Autorità Portuali

Il pensiero snello di Luciano Guerrieri

di Redazione Port News

Fare squadra, tenere insieme persone ed interessi, esercitare un lavoro di paziente cucitura e poi decidere. Dalla Sala Ferretti della Fortezza Vecchia, dove pochi giorni fa – nell’ambito di una iniziativa organizzata dal Propeller Club di Livorno e ospitata dai Giovedì del Port Center – ha presentato il suo libro (Strategie di Sistema e gestione snella nelle Autorità di Sistema), il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, ha ammesso che in fondo è questo il vero obiettivo del suo mandato. Non soltanto portare a casa risultati concreti sul fronte dell’offerta infrastrutturale e logistica (si veda alla voce Darsena Europa) ma condurre una battaglia di metodo finalizzata alla eliminazione degli sprechi e alla massimizzazione del valore per l’utente finale (i cittadini, gli stakeholder della community portuale, etc).

E’ il Lean Thinking. Il pensiero snello. Una tecnica gestionale aziendale che punta all’eccellenza e un modo di pensare attraverso il quale generare nuovo valore. Un valore che Guerrieri qualifica con l’aggettivo “logistico” e che va inteso in senso ampio, non essendo soltanto legato all’accessibilità marittima e terrestre di un porto, ma all’appropriatezza delle attività di regolazione, alle capacità dell’AdSP di supportare le imprese portuali, all’efficacia e all’efficienza dei servizi di interesse generale, a tutto quanto è connesso con la sostenibilità, ambientale e sociale, alla innovazione e alla sicurezza.

Il pensiero snello di Guerrieri poggia dunque le proprie basi su fondamenti concettuali solidi ed è il processo attraverso il quale sviluppare in modo compiuto quella visione di Sistema che cinque anni fa l’allora Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, cercò di perseguire con il dlgs 169/2016, istituendo 15 Autorità di Sistema Portuale e provando a definire un approccio di tipo integrato tra nodi logistici complessi.

Guerrieri ribadisce che il passaggio da Authority ad Autorità di Sistema non è soltanto una formalità ma una questione di sostanza. «La missione di ogni AdSP risulta di fatto ampliata rispetto agli ambiti di competenza della legge 84/94. Ricordo non a caso che tra i vari compiti dell’Authority di Sistema rientra quello del coordinamento delle varie forme di raccordo con i sistemi logistici interportuali e retroportuali. In tale ambito le Autorità di Sistema possono assumere partecipazioni di minoranza in inziative finalizzate alla promozione dei collegamenti logistici».

Attenzione, Guerrieri lo ha sottolineato più volte nel suo libro: «La crescita effettiva e qualitativa del Sistema dipende sensibilmente dalla frequenza temporale che si dedica alla costruzione di relazioni, tanto determinanti da rappresentare un elemento fondamentale dei processi di sviluppo».

A questo deve aggiungersi «la capacità di una regia politico-amministrativa che anticipa o gestisce le difficoltà, indirizzando l’organizzazione verso sintesi efficaci ed equilibrate».

A tal riguardo,  le AdSP potranno interpretare un ruolo chiave nell’ambito di una serie importante di temi. In primis, i dragaggi, per i quali – afferma – vanno trovate «nuove soluzioni attraverso  un necessario perfezionamento amministrativo che semplifichi gli adempimenti e renda percorribili le modalità di gestione dei materiali dragati».

In secondo luogo, il tema del riscaldamento globale e del cambiamento climatico: «Il Documento di Pianificazione Energetica ed ambientale del Sistema Portuale è stato una delle grandi idee perseguite dalla riforma della 84/94″ ammette Guerrieri.

Gestire in modo unitario e integrato l’energia elettrica a livello di singolo porto; elettrificare le banchine per consentire alle navi di spegnere i motori quando sono ormeggiate; favorire la riduzione dei consumi energetici, in particolare attraverso l’efficientamento dell’illuminazione delle aree esterne; sviluppare un consorzio d’acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile che coinvolga i terminalisti e gli operatori portuali. Sono questi gli interventi che il presidente dell’AdSP di Livorno ha fissato come prioritari nel proprio Deasp. «La sostenibilità sociale e ambientale non è più una scelta, è un imperativo dettato da normative, dal mercato, dalle comunità locali e di area vasta. Da questo punto di vista, è importante che la programmazione delle attività da sviluppare sia accompagnata, guidata, da una visione di insieme che consenta di eseguire la completa sostenibilità energetica ed ambientale».

Infine, il tema del ruolo che le AdSP stanno maturando con riferimento all’attrazione degli investimenti e alla semplificazione dei procedimenti degli insediamenti produttivi.

«La fase che il nostro Paese sta vivendo è caratterizzata da una grande incertezza dovuta agli effetti del Coronavirus – afferma il numero uno dei porti di Livorno e Piombino – ma è anche una fase nella quale le Autorità di Sistema possono finalmente cogliere l’occasione per migliorare la loro offerta infrastrutturale, i servizi erogati e adottare i cambiamenti necessari nella logica del Piano nazionale della Logistica e della riforma portuale».

Non è un compito facile: «Richiede determinazione, competenze, equilibrio e in particolare una visione di insieme. Più che mai in questa fase dobbiamo mantenere la rotta tracciata dalla riforma Delrio e mettere a sistema le potenzialità del nostro importante  e affascinante settore, che è quello marittimo portuale».

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