La carbon tax? La sua introduzione potrebbe ripercuotersi in modo drammatico sui noli marittimi e sul costo delle spedizioni.
L’avvertimento viene dal Global Shippers Forum, l’associazione che riunisce a livello globale i caricatori.
Proprio mentre il tema è tra quelli sul tavolo della 78esima riunione del Marine Environment Protection Committee dell’Imo, il GSF contesta la bontà di una misura pensata per incentivare il passaggio ai combustibili green.
La tassa allo studio avrebbe come effetto indesiderato quello di duplicare il prezzo dei carburanti tradizionali e trasformarsi in un costo aggiuntivo per i cargo owners, cui verrebbero imposte tariffe di trasporto maggiorate.
Per il direttore della GSF, James Hookham, il settore marittimo ha un meccanismo molto efficiente per far passare i costi del carburante più elevati sotto forma di bafs, un supplemento per coprire le variazioni del prezzo del carburante.
“Se l’industria marittima prende sul serio i market-based mechanisms come via per la decarbonizzazione, allora deve proteggere i propri clienti dagli eventuali effetti inflazionistici, altrimenti le emissioni saranno ridotte sopprimendo la domanda per il commercio mondiale piuttosto che incentivando i cambiamenti nei combustibili”, ha aggiunto Hookham.