Fare tesoro dei limiti dell’esperienza di UIRnet, togliere le pietre di inciampo che hanno reso difficoltoso il processo di realizzazione della Piattaforma Logistica Nazionale e definire la cornice di interoperabilità attraverso la quale far dialogare i diversi sistemi di data entry digitali gestiti dalle varie pubbliche amministrazioni.
Poggia su queste solide basi la mappa concettuale che Ivano Russo ha cominciato a definire negli ultimi giorni, a nemmeno una settimana dalla sua nomina ad amministratore unico di RAM, società in house del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, ma controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che dal 2004 ha tra i propri compiti quello di attuare il cosiddetto “Programma Nazionale delle Autostrade del Mare” all’interno del più ampio contesto della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T).
«Trovo una società in piena salute, rafforzata negli ultimi cinque anni da un processo significativo di implementazione delle proprie funzioni istituzionali» afferma Russo.
Dal 2017 RAM è segretariato tecnico, operativo della Conferenza Nazionale dei Presidenti delle AdSP e dal 2018 svolge la funzione di cerniera dal punto di vista organizzativo tra il MIMS e le organizzazioni di categoria nell’ambito dell’ organismo di partenariato della logistica dei trasporti. Mantiene inoltre una serie di funzioni sulla gestione degli incentivi per l’autotrasporto e lo shift modale (come il ferrobonus e il marebonus).
È un pacchetto consistente di attività a cui si aggiunge per altro quello della digitalizzazione del sistema logistico nazionale, attribuito a RAM alla fine del 2021, con buona pace di Uirnet, organismo di diritto pubblico destituito dal proprio ruolo di soggetto attuatore della PLN e successivamente messo in liquidazione.
Non si tratta di cosa da poco. L’obiettivo di UIRnet, mai raggiunto in sedici anni di stop and go, era appunto quello di realizzare una Piattaforma modulare e aperta, progettata con l’obiettivo di armonizzare la catena logistica italiana attraverso lo scambio informativo di tutti gli attori.
Niente di più complesso, se hai di fronte una galassia di soggetti pubblici, ognuno dei quali in possesso di un proprio sistema digitale di gestione delle informazioni, e a cui vorresti imporre un tuo modello gestionale centralizzato, da far gestire ad unico soggetto. Che, nel nostro caso, è Logistica Digitale, joint venture formata da DXC, FAI Service e Vitrociset, dal 2017 aggiudicataria della gestione ventennale della PLN.
Questo Russo lo ha capito bene: «Dobbiamo innanzitutto comprendere che tipo di Piattaforma Logistica Nazionale vogliamo realizzare» dice l’ex direttore generale di Confetra. «È chiaro che non dobbiamo immaginare un modello unico centralizzato da imporre a tutte le istituzioni pubbliche e ai singoli operatori» aggiunge. «Dobbiamo invece costruire la nuova PLN come un ecosistema digitale di cooperazione».
Tradotto: «Bisogna coinvolgere tutte le PA detentrici dei dati sulle merci e sui vettori e rendere interoperabili tra di loro i rispettivi sistemi di gestione informativi». Nessuna imposizione e nessun conferimento ad un soggetto cui affidare la gestione della PLN. L’esperienza di Logistica Digitale è già stata consegnata al passato.
«Il PMIS (Port Management Information System) delle Capitanerie di porto; il Sistemi PIL (Piattaforma Integrata della Logistica) e il PIC (Piattaforma Integrata Circolazione) delle Ferrovie dello Stato; i PCS (Port Community System) delle Autorità Portuali; i dati della motorizzazione civile, il nuovo Sudoco delle Dogane nonché i concessionari pubblici della gestione di RETI e NODI, come Aeroporti e autostrade: tutte queste piattaforme, già esistenti, devono poter interoperare tra di loro» precisa Russo, aggiungendo come il compito di RAM in prospettiva sia quello di svolgere il ruolo di abilitatore tra i diversi sistemi.
«Non dobbiamo inventarci modelli nuovi ma copiare lo schema europeo, incentrato su due grandi pilastri: il G2G (Government to Government), che favorisce l’interoperabilità delle banche dati in possesso delle pubbliche amministrazioni e il G2B (Government to Business), che permette agli operatori di accedere ai sistemi digitalizzati delle PA per caricare ad esempio la polizza di carico o svolgere altre funzioni con un solo accesso (principio ONCE)».
RAM dovrà a mettere a punto i requisiti/standard di interoperabilità, affinché siano poi recepiti dai singoli Sistemi di Gestione informatica. I vantaggi di questo nuovo approccio sono evidenti: «il decisore pubblico potrebbe consultare in tempo reale e in maniera integrata tutti i dati e informazioni di proprio interesse: dal livello di usura delle infrastrutture alla saturazione della capacità passando dai dati sulle emissioni di Co2 o dalle informazioni sulla concentrazione dei traffici, indispensabili per la pianificazione infrastrutturale».
I Port Community System sono e saranno sempre più un pezzo importante della nuova Piattaforma Logistica Nazionale. «Tutto ciò che dobbiamo fare è metterli in rete, diffondere le buone pratiche già esistenti, applicando il principio del riuso. Dovremo rafforzare quei PCS che funzionano meglio aiutando invece le Adsp che sono rimaste indietro a sviluppare i propri sistemi già in linea con i nuovi standard».
Russo dimostra quindi piena consapevolezza del compito affidatogli dal Ministro Giovanni e indica una road map ben precisa: «Faremo un lavoro tailor made, sulla base delle esigenze espresse dai singoli nodi della catena logistica. Abbandoniamo il “modello del gestore unico” e coinvolgiamo sia la parte istituzionale che quella rappresentativa degli operatori del mercato per costruire una grande alleanza digitale incentrata su autonomia gestionale e cooperazione».
L’obiettivo è uno solo: dare alla comunità portuale e logistica nazionale una Piattaforma Digitale degna di tale nome.