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Annunciati nuovi supplementi sulle tariffe di trasporto

ETS, Maersk prevede sovraccosti

di Redazione Port News

Le norme sullo shipping del Pacchetto Fit for 55, quelle per abbattere le emissioni delle navi, avranno un impatto rilevante in termini di costi sui servizi marittimi.

Ad affermarlo è Maersk, in un report pubblicato nei giorni scorsi sul proprio sito. La compagnia di navigazione danese sostiene  che l’estensione al trasporto marittimo del sistema europeo di scambio delle emissioni (EU Emission Trading System – EU-ETS) si tradurrà in nuovi costi per i big carrier, per far fronte ai quali non viene escluso il ricorso ad extra tariffe da far pagare al caricatore per ogni container da quaranta piedi trasportato.

Sulla base della proposta approvata dal Parlamento Europeo a fine giugno e presentata a metà Luglio, le compagnie di navigazione sono infatti tenute a restituire le quote per tutte le emissioni sui viaggi all’interno dell’UE e il 50% sui viaggi tra porti UE ed extra UE per le navi con una stazza lorda di oltre 5.000 tonnellate.

La commissione propone un periodo transitorio in cui le compagnie di navigazione sono tenute a consegnare quote corrispondenti a una percentuale delle loro emissioni. Dal 2026 dovrebbero essere coperte le emissioni di tutti i viaggi con possibili deroghe per i paesi extra UE.

“Per garantire la trasparenza, prevediamo di applicare un supplemento autonomo a partire dal primo trimestre del 2023” dichiara Maersk.

Sulla base delle prime stime formulate, i viaggi dal Far East al Nord Europa costeranno mediamente 170 euro in più per ogni container dry trasportato. La maggiorazione per il viaggio di ritorno, dal nord Europa al Far East sarà di 99 euro.

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