Nonostante la ripresa dei traffici da e per il porto di Shanghai, ancora convalescente dopo i mesi di lockdown circoscritti a grande aree produttive strategiche per i commerci globali, il flusso di container nei porti è diminuito del 2,1% nel mese di Luglio, mantenendosi comunque al di sopra del 3,3% dei valori registrati nello stesso mese dell’anno scorso.
È quanto emerge dal rapporto pubblicato da Drewry, basato su un campione di oltre 235 porti in tutto il mondo, che rappresentano oltre il 75% dei volumi globali.
Andando ad analizzare i risultati del report area per area, la macro area dell’America Latina risulta essere l’unica ad aver registrato un incremento su base mensile, del 4,4%. A Luglio, i 13 porti brasiliani hanno visto i volumi movimentati crescere del 13,4% e del 5,8% rispetto ai valori di un anno fa.
Il Container Port Throughput Index della Grande Cina, nella valutazione stimata sui dati raccolti a Luglio 2022, ha fatto registrare un aumento su base annuale dell’8,4%. Nonostante la crescita delle movimentazioni nel porto di Shanghai, l’indice regionale è risultato però in calo dell’1,3% rispetto ai valori di Giugno.
A causa dei problemi legati al conflitto in Ucraina, al caro energia e al costo dell’inflazione, l’Europa è l’unica macro area ad aver registrato una doppia decrescita, del 3,3% su base mensile e del 4,6% su base annuale.
La situazione dei porti nordamericani su base annua è tutto sommato positiva, con una crescita del 1,3%, ma tra Luglio e Giugno c’è da segnalare il dato negativo del -5,6%.
Il Medio Oriente e l’Asia meridionale hanno fatto registrare un decremento su base mensile del 5% e un aumento del +1,9%