La scommessa per la vita? E’ la Darsena Europa, l’opera di espansione a mare con la quale il porto di Livorno conta di traguardare nuovi obiettivi in termini di traffici.
Con la prossima realizzazione della facility lo scalo labronico si ritroverà a movimentare dagli 1,2 agli 1,6 milioni di TEU. Milioni di container da venti piedi dovranno quindi essere scaricati e inoltrati verso l’entroterra, con inevitabili ripercussioni negative sull’efficienza operativa dei servizi di trasporto.
E’ chiaro che il trasporto stradale da solo non può soddisfare le nuove esigenze di traffico. Ecco perché diventa gioco forza obbligatorio puntare anche sulla ferrovia.
Quali sono le prospettive di sviluppo dell’intermodalità toscana quali le priorità del sistema portuale dell’Alto Tirreno? Sono le domande cui ha cercato di rispondere Livio Ravera, amministratore delegato di Mercitalia Shunting & Terminal, società società del Polo Mercitalia – Gruppo FS Italiane – che dal 2021 opera a Livorno come gestore unico delle manovre ferroviarie in porto.
«Il bilancio di quest’anno è stato più che positivo – afferma Ravera ai microfoni di Port News -; abbiamo accompagnato la crescita che il porto ha registrato, investendo nell’implementazione delle risorse umane e nel parco delle locomotive, acquisendo un locomotore di ultima generazione».
Il primo semestre del 2022 si è chiuso con un aumento del 56,2% del numero complessivo dei treni terminalizzati, per un totale di 1368 treni e 21.975 carri (+39,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente). In attesa dei dati complessivi dell’intero anno, per Ravera si tratta di un segnale di importante vitalità per lo scalo portuale della Città dei Quattro Mori.
«Il porto gode di una posizione geografica strategica invidiabile» afferma, aggiungendo che oggi occorre più che mai «dare seguito alla progettazione importante che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale sta portando avanti assieme a RFI con l’obiettivo di dare una base competitività al Sistema».
Il riferimento è al progetto Raccordo, da poco finanziato con la sottoscrizione del Contratto di Programma RFI 2022-2026.
Assieme allo scavalco tra Porto e Interporto, già finanziato e in corso di realizzazione, il fascio di binari con la linea che si estende da Pisa a Vada, a sud di Livorno, rappresenta un link fondamentale per evitare le gallerie delle scogliere del Romito, oggi inadeguate al passaggio dei treni cargo, e per consentire al porto di allacciarsi, tramite il bypass di Pisa al nodo ferroviario fiorentino e, quindi, all’alta velocità delle merci.
«E’ l’aggancio definitivo ai corridoi europei” dichiara Ravera. “Con queste opere, la merce potrà essere inoltrata con maggiore velocità ed efficienza ai mercati di riferimento, consente al porto di aumentare la propria capacità di movimentazione».
Il traguardo da raggiungere è quello di creare le condizioni per arrivare entro il 2030 a spingere sino al 25% la percentuale di container via treno, con una previsione di medio periodo che immagina via treno il 30% dei container. «Si tratta di un obiettivo non solo percorribile ma necessario per tenere dietro allo sviluppo e alle potenzialità del porto di Livorno» conclude Ravera.