Dal Covid alla Guerra in Ucraina, dalla lotta all’inquinamento ambientale in ambito marittimo alle sfide dell’intermodalità. Sono i temi toccati dal direttore alle vendite di Maersk Italia, Maurizio Bortolan, in questa intervista rilasciata a Rossana Revello.
“Il conflitto e le conseguenti sanzioni stanno avendo ricadute pesanti sulle catene di approvigionamento. E’ importante che i produttori e distributori ripensino il loro modo di fare logistica” ha affermato Bortolan in apertura di intervista.
La guerra sta cambiando gli scenari energetici ed economici. Che cosa può dirci sul trend mondiale del settore?
La situazione è piuttosto fluida in questo momento. Vediamo che le perturbazioni legate al COVID si stanno allentando sempre di più, ogni settimana, in tutta Europa. I colli di bottiglia presso i porti e nell’entroterra stanno riducendosi e abbiamo avviato nuove iniziative per mitigare alcune problematiche, ad esempio soluzioni ferroviarie intraeuropee in aree in cui mancano autisti di camion.
Piu impattanti sono le ricadute dell’invasione dell’Ucraina e delle conseguenti sanzioni. Questi sviluppi hanno sottolineato l’esposizione delle catene di approvvigionamento globali alle sanzioni e il rischio che i mercati globali siano fortemente influenzati da cambiamenti geo politici. Un ulteriore impatto sulle catene di approvvigionamento globali sembra sempre più probabile e questo portera’ ulteriori costi e disottimizzazioni. Pertanto, è importante che sia i produttori che i distributori ripensino le loro catene di approvvigionamento per il futuro e si concentrino su resilienza, flessibilità, agilità della proprio Supply Chain, trovando nuove soluzini che migliorino la visibilità dei propri flussi logistici.
In qualità di integratore globale di logistica e innovatore tecnologico, Maersk è in grado di offrire tutto in modo efficiente e su scala globale.
La ricerca di fonti alternative di propulsione delle navi containerizzate sembra indicare un maggiore ricorso alle navi container alimentate a GNL ma tra le principali novità per rendere questo settore meno inquinante, e in prospettiva permettere di raggiungere il net zero, ci sono anche le sperimentazioni anche nell’elettrico e nell’eolico. Sarà questo il futuro del trasporto su mare?
Sfortunatamente, i pannelli solari, le miniturbine o le vele non sono soluzioni attuabili su una nave portacontainer poiché la superficie della nave è necessaria per caricare e immagazzinare i contenitori. Pertanto, stiamo cercando carburanti neutri per far funzionare navi con motori principali classici. Attualmente vediamo l’e-metanolo come il miglior combustibile a impatto climatico zero che, come ulteriore vantaggio, previene anche le emissioni di anidride solforosa o di particolati. L’energia necessaria per la produzione di e-metanolo, in particolare per l’elettrolisi necessaria e ad alta intensità energetica, proviene dall’energia solare ed eolica. Altre alternative, anche se non ancora avanzate come l’e-metanolo, sono l’ammoniaca e altri combustibili sintetici. Stiamo conducendo un’intensa ricerca con i nostri partner su questi ultimi due temi.
Maersk ha già ordinato 19 navi che possono funzionare con e-metanolo: una nave feeder che opererà dal 2023 e 18 navi con capacità di 16.000 e 17.000 TEU che inizieranno a navigare dal 2024. Tutte le prossime navi che ordineremo in futuro dovranno operare con combustibili climaticamente neutri – forse ad un certo punto anche con ammoniaca o altre soluzioni sintetiche. Parallelamente, insieme a sette partner, abbiamo deciso di creare corrispondenti impianti di produzione di e-metanolo, che ci daranno accesso a oltre 90.000 tonnellate di combustibile a impatto climatico zero all’anno. Sebbene questo sia sufficiente per le navi di e-metanolo nel nostro portafoglio ordini, dovranno seguire ulteriori progetti con i nostri partner al fine di garantire la fornitura di combustibili climaticamente neutri per i futuri nuovi ordini. Come Maersk stiamo assumendo un ruolo attivo e investimenti finanziari molto consistenti sul tema dei combustibili alternativi al fine di rompere il dilemma “dell’uovo e della gallina” e garantire immediatamente una domanda adeguata di combustibili climaticamente neutri.
Già oggi noi utilizziamo biocarburanti, ad esempio provenienti da oli da cucina usausti. Sempre maggiori clienti , sia Maersk che Amburgo Süd e Sealand, hanno scelto di trasportare con noi i loro carichi tramite il nostro servizio “EcoDelivery”, a fronte di un piccolo premio in aggiunta alla tariffa di trasporto. Questi container viaggiano in mare in modo climaticamente neutro.
Stiamo anche lavorando per essere in grado di offrire anche i restanti pezzi della catena di approvvigionamento in modo climatico neutro, ad esempio con e-truck e magazzini e centri di distribuzione a basse emissioni di carbonio.
Lo svantaggio dei biocarburanti è che questi non sono scalabili, soprattutto perché come Maersk abbiamo deciso di non acquistarli da fonti alimentari come l’olio di palma o la soja, ma solo da flussi di rifiuti. Anche per questo motivo noi crediamo che l’e-metanolo sia l’alternativa migliore, più veloce e scalabile piu rapidamente.
Il nostro obiettivo come A.P. Moller – Maersk è quello di essere completamente neutrali dal punto di vista climatico entro il 2040. Questo è un obiettivo ambizioso, ma scientificamente calcolato sulla base dell’obiettivo di 1,5 gradi dell’iniziativa Science Based Targets (SBTi) e supportato da misure corrispondenti e obiettivi intermedi per tutte le aree di business, come l’oceano, il trasporto nazionale, il magazzinaggio, il trasporto aereo, i nostri terminal in tutto il mondo e altri. In questo modo, anche i nostri trasporti terrestri o la nostra offerta di trasporto aereo saranno climaticamente neutri entro il 2040.
L’impatto dei porti sulla community locale è molto sentito in termini di inquinamento acustico e ambientale. L’intermodalità sembra essere una delle soluzioni al problema dell’inquinamento dell’aria, ma non solo. Cosa ne pensa?
Il nostro impatto sulla società è un tema particolarmente sentito in Maersk e abbiamo un’agenda ESG (Ambiente, Sociale e Governance) molto evoluta che copre anche questi argomenti. Ogni volta che veniamo a conoscenza che le nostre operazioni di carico hanno impatti sulla comunità locale in un’area cerchiamo soluzioni che permettano di limitare al massimo gli eventuali disturbi.
L’intermodalità è senza alcun dubbio al centro della nostra attuale strategia di sviluppo dei servizi terrestri, permettendo un collegamento efficacie e conveniente con un limitato impatto ambientale. Abbiamo importanti progetti in corso. Un altro importante ambito dove stiamo investendo molto riguarda i camion elettrici che rappresentano già ora una soluzione fattibile per molti servizi di corto raggio.