I porti nordamericani viaggiano con velocità diverse. In contrazione quelli della costa occidentale, in crescita gli scali portuali dell’East Coast.
A descrivere la situazione è Sea Intelligence nel suo ultimo report. I porti della costa orientale hanno fatto registrare nel terzo trimestre una crescita su base annuale delle importazioni compresa tra il 4 e l’11%. Crescono, con un trend di crescita ininterrotto da Settembre, anche le esportazioni. Comprese quelle dei container vuoti, con un tasso di crescita del +17/20%, rispetto ai valori del 2019.
La consultancy firm sottolinea come continui ad esserci un travaso di container dai porti della west coast a quelli della sponda orientale, per effetto di un trend che ha cominciato a sostanziarsi durante la crisi pandemica, quando i tempi di attesa per le navi che facevano scalo nei porti della costa occidentale hanno raggiunto il picco storico, incentivando le compagnie a preferire i porti orientali per evitare i lunghi ritardi.
Nonostante i problemi di congestione stiano oggi gradualmente risolvendosi, lo spettro degli scioperi che aleggia sulle banchine dei porti della west coast americana a causa del mancato rinnovo del contratto di lavoro ormai scaduto da tempo continua ad alimentare questo continuo spostamento di traffici tra le due sponde.