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Società denuncia MSC per condotta sleale

Tariffe D&D, nuovo reclamo alla FMC

di Redazione

La Commissione Marittima Federale degli Stati Uniti ha ricevuto un reclamo per presunte pratiche commerciali scorrette che MSC (USA) avrebbe posto in essere a danno di una società specializzata nel trading di metalli, leghe e altre materia prime, CCMA.

Nel mirino sono finite le detention and demurrage fees, ovvero le extra tariffe che la compagnia di navigazione ginevrina avrebbe addebitato a CCMA per la sosta in piazzale e/o per la riconsegna del container alla compagnia di navigazione oltre il periodo di franchigia.

CCMA  racconta di aver spedito ad Ottobre, proprio tramite MSC, dieci container da venti piedi da Durres, in Albania, a Seattle, nello Stato di Washington.

Il primo Novembre la merce è arrivata nel porto statunitense ed è stata sottoposta a controllo da parte della US Customs and Border Protection (CBP), che espleta servizio di polizia di controllo doganale e di transito presso i varchi di confine nazionali. Di questi dieci container, uno soltanto, però, sarebbe stato sottoposto a un controllo più approfondito da parte della Customs Examination Station (CES).

Di fatto, gli esami sull’unico container “sospetto” non si sono conclusi prima del 14 novembre. Giorno in cui il box sarebbe stato rimesso a disposizione della società, assieme agli altri nove, rimasti nel frattempo bloccati nel porto di Seattle in attesa del completamento dei controlli da parte di CES.

Sintetizzando al massimo, per responsabilità non attribuibili alla propria volontà, CCMA non ha potuto ritirare i container dal porto prima del 16 Novembre, andando ben oltre il periodo di franchigia concesso da MSC per il ritiro gratuito dei contenitori da piazzale.

Per questo motivo, CCMA ha dovuto pagare a MSC tariffe D&D per un totale di 114 mila dollari. Tariffe che secondo la società non erano dovute, perché impossibilitata a ritirare la merce entro il periodo di franchigia.

La CCMA ha chiesto un risarcimento per la “condotta illecita” di MSC.

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