Utile in calo e previsioni sul 2023 deludenti per ZIM, dopo due anni di crescita grazie agli alti proventi garantiti dalle tariffe di trasporto nel mercato spot e long-term dei container.
In un briefing con gli investitori, il big carrier israeliano ha dichiarato di aspettarsi a fine anno un utile netto operativo rettificato tra i 100 e i 500 milioni di dollari. Una bel salto indietro rispetto alla cifra record dei 6,15 miliardi di dollari portati a casa nel 2022.
“Quantunque le incertezze macroeconomiche, il precipitoso calo delle tariffe di nolo degli ultimi mesi e lo squilibrio tra domanda e offerta, continuino a pesare sulle prospettiva di crescita del breve-medio periodo, rimaniamo fiduciosi nell’efficacia della strategia di ZIM” ha dichiarato il presidente e amministratore delegato del gruppo, Eli Glickman, aggiungendo di aspettarsi per il 2023 un EBIT margin positivo.
“Per il 2023 ci aspettiamo di riuscire a generare un margine operativo lordo compreso tra gli 1,8 e i 2,2 miliardi di dollari” ha sottolineato ancora Glickman.
“Nel 2023 ci focalizzeremo sullo sviluppo delle strategie digitali, sulla gestione di una flotta sostenibile di alta qualità. Abbiamo una posizione che ci consente di generare valore sostenibile a lungo termine per i nostri azionisti” ha concluso.
La compagnia israeliana ha chiuso il 2022 con un utile netto di 4,63 miliardi di dollari, leggermente inferiore ai 4,65 miliardi dell’anno precedente. E ha annunciato per il quarto trimestre del 2022 un dividendo di fine anno pari a 6,4 dollari per azione, pari a 769 milioni di dollari. Complessivamente verranno distribuiti agli shareholder dividendi per un totale di 2 miliardi di dollari, il 44% dell’utile netto del 2022.
Le tariffe di trasporto nel quarto trimestre sono scese del 42% su base annua, a 2.122 dollari per TEU, mentre i volumi trasportati sono diminuiti del 3%, a 823.000 TEU.