Orient Overseas (International) Limited ha archiviato il 2022 con profitto netto di quasi 10 miliardi di dollari, in crescita del 28% rispetto ai 7,13 miliardi del 2021. I ricavi della società che opera servizi marittimi containerizzati attraverso l’integralmente controllata Orient Overseas Container Line (OOCL), hanno toccato i 20 miliardi di dollari, con un incremento su base annuale del 17,8%.
I volumi container movimentati sono invece calati del 6% su base annuale, a 7,1 milioni di TEU.
“Per gran parte della prima metà dell’anno, il mercato del trasporto marittimo di container ha sopportato le stesse condizioni in cui aveva perseverato nei 18 mesi precedenti, con livelli effettivi di offerta sottoposti a un’enorme pressione mentre la domanda continuava a crescere, anche se moderatamente”, ha detto la società.
“La pressione sui livelli di fornitura effettiva era stata causata da una grave congestione in più punti della rete ed era chiaramente visibile nelle lunghe code di navi in fila per entrare nei porti di Long Beach e Los Angeles e, a volte, nei ritardi di due o tre settimane per l’ingresso delle navi in alcuni dei principali porti della costa orientale degli Stati Uniti”.
“L’impatto della pressione al ribasso sull’offerta effettiva causata da queste interruzioni ha superato di gran lunga l’effetto dell’aumento dell’offerta nominale derivante dal massiccio dispiegamento di capacità aggiuntiva iniettata nelle rotte commerciali più trafficate e dall’ingresso di nuovi concorrenti minori nei mercati chiave, come come le rotte commerciali transpacifiche”.
A partire dalla seconda metà dell’anno le condizioni del mercato hanno iniziato a cambiare. Dal lato dell’offerta, il dirottamento verso i porti della costa orientale dei carichi originariamente diretti ai porti della west coast ha contribuito a ridurre la pressione sui porti e sulla catena di approvvigionamento locale, producendo un effetto significativo in termini di riduzione della congestione e, quinci, dell’offerta.
