Container vuoti nei magazzini, nei piazzali e nei centri di stoccaggio fuori dal porto. Container vuoti dovunque. Se per mesi, specie durante il periodo pandemico, uno dei problemi principali del settore è stato quello della carenza di equipment, oggi l’industria dello shipping si trova a dover affrontare un problema opposto.
La domanda in calo costante, il minore scambio di volumi lungo le rotte est-ovest e il miglioramento complessivo dei tempi di consegna della merce, stanno avendo come effetto complessivo quello di rendere disponibile una quantità innumerevole di box da venti e quaranta piedi, di cui oggi c’è di fatto una scarsa richiesta.
Secondo la piattaforma logistica XChange, c’è ad oggi in Europa una oversupply di container compresa tra i tre e i cinque milioni di TEU.
“Lungo la rotta Asia-Europa, la domanda è diminuita drasticamente dall’Estate del 2022, con la logica conseguenza di un crollo delle tariffe di trasporto nel mercato spot”, ha affermato Christian Roeloffs, CEO e co-fondatore di Container xChange.
“La situazione di crisi sta spingendo i vettori a tagliare i servizi nel tentativo di arginare la caduta dei noli o a trasferire la capacità sui traffici regionali” ha aggiunto. “L’effetto di questa scelta è chiaramente visibile nei porti europei, i cui piazzali sono stati sovraccaricati di contenitori vuoti che nessuno vuole e che, di fatto, non sono stati rispediti in Asia ei in altri mercati di origine”.
In hub portuali come Amburgo, Rotterdam e Anversa, l’indice di disponibilità dei containeri (CAx) di Container XChange è risultato a Marzo superiore a 0,8. In pratica, se la cifra dell’indice è inferiore a 0,5 significa che più contenitori lasciano un porto rispetto al numero di quelli che entrano. Sopra 0,5 significa che più container stanno entrando in porto.
Oltre a causare carenze di stoccaggio, l’eccesso di equipment sta ora esercitando una notevole pressione al ribasso sui prezzi dei container e sui tassi di leasing in tutto il continente.
I dati sul commercio di container rivelano che negli ultimi mesi i prezzi medi per i container da 40 piedi sono diminuiti costantemente in tutta Europa. A fine Marzo sono scesi a 2832 dollari per unità ad Amburgo, a 3050 dollari a Rotterdam e a 2739 dollari ad Anversa.
Sono inoltre calate le tariffe medie di leasing. In due settimane, dal 27 Febbraio al 19 Marzo, quelle per un container da 40 piedi da Ningbo a Rotterdam sono diminuite del 15%.
“I liner stanno vendono sempre più container di seconda mano sul mercato, e a prezzi inferiori rispetto a quelli richiesti dalle società di leasing nelle loro operazioni di rivendita. Questo è anche un segno che la congestione dei depositi è avvertita come un problema reale. Le compagnie di linea ne sono consapevoli e hanno iniziato a vendere le scorte” affermano gli analisti di XChaghe,
Non sono insomma tempi buoni per i proprietari e rivenditori di container in tutta Europa. Sul Baltic Exchange, il ceo di Vespucci Maritime, Lars Jensen, ha spiegato come a Marzo la capacità operata dai liner sullla tratta Asia-Nord Med e su quella Asia-Med sia stata superiore rispettivamente dello 0,5 e del 28% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
A dispetto, insomma, dei numerosi blank saling programmati in questi mesi, i vettori non sono ad oggi stati in grado di ridurre la capacità programmata. Se durante il periodo pandemico, le compagnie di navigazione si sono viste costrette ad annullare interi di servizi di collegamento a causa dei problemi di congestione di cui hanno sofferto i principali porti hub mondiali – con migliaia di navi bloccate in interminabili code prima di attraccare in banchina – la risoluzione dei colli di bottiglia ha avuto come effetto quello di rendere immediatamente disponibile una quantità innumerevole di navi e container.
“Per quanti blank sailing i vettori possano programmare, difficilmente riusciranno ad fare conto pari con quelli degli anni precedenti” ha dichiarato Lars Jensen. Da qui, anche, lo squilibrio tra domanda ed offerta che ha caratterizzato questi mesi.
La situazione è però destinata a migliorare. Secondo il container price sentiment index (XCPSI), indice che misura il sentiment di mercato nel settore della vendita e noleggio dei container, l’aspettativa è quella di una ripresa della domanda di merci a cominciare dal secondo trimestre dell’anno.
Pur in contesto che rimane delicato e sensibile a molteplici incertezze, gli analisti di XChange sono convinti che la fase di destosking della distribuzione si stia esaurendo. I rivenditori torneranno presto a ricostituire le proprie scorte, stimolando nuovamente la domanda di mercato e rimettendo così in moto l’economia.