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La Corte di Giustizia Europea ribadisce il no al rinnovo automatico

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di Redazione

Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente.

Lo ha sancito la Corte di Giustizia Europea in una sentenza avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale fatta dal Tribunale amministrativo regionale per la Puglia in ordine a un ricorso presentato dall’Agcom contro il Comune di Ginosa, che nel 2020 aveva prorogato le concessioni di occupazione del demanio marittimo.

“In via preliminare, occorre rilevare che le disposizioni nazionali di cui trattasi nella controversia oggetto del procedimento principale hanno avuto l’effetto di prorogare automaticamente le concessioni di occupazione del demanio marittimo in essere, cosicché non è stata organizzata alcuna procedura di selezione nell’ambito di tale controversia” afferma la Corte.

“Nel caso di specie, quindi, rilevano soltanto le disposizioni dell’articolo 12 della direttiva 2006/123 che vertono, da un lato, sull’obbligo, per gli Stati membri, di applicare una procedura di selezione imparziale e trasparente tra i candidati potenziali e, dall’altro, sul divieto di rinnovare automaticamente un’autorizzazione rilasciata per una determinata attività” aggiunge.

“Dallo stesso tenore letterale dell’articolo 12, paragrafo 1, della direttiva 2006/123 risulta pertanto che, qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali, gli Stati membri devono applicare una procedura di selezione tra i candidati potenziali, che presenti garanzie di imparzialità e trasparenza e preveda, in particolare, un’adeguata pubblicità dell’avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento” è il messaggio conclusivo della Corte di Giustizia Europea.

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