Focus

Italia ferma alla 19ª posizione nel ranking mondiale della World Bank

Logistica, in cinque anni nessun progresso

di Redazione Port News

Nei giorni scorsi, la Banca mondiale ha pubblicato un nuovo rapporto sull’indice delle prestazioni logistiche, Logistics Performance Index (LPI), mettendo in luce l’importanza della resilienza e dell’affidabilità nella logistica.

Il Logistics Performance Index, indice introdotto dalla Banca Mondiale nel 2007, fornisce una misura della capacità dei Paesi di movimentare merci con velocità e affidabilità e di quantificare la competitività della logistica a livello internazionale. La misurazione, effettuata su sei punti, aiuta ad identificare le aree in cui i Paesi possono migliorare le loro prestazioni logistiche e migliorare così il loro grado di competitività sullo scenario globale.

Al tradizionale Logistics Performance Index basato su sondaggi, la Banca Mondiale ha quest’anno aggiunto nuovi indicatori chiave di prestazione (KPI) che misurano la velocità effettiva del commercio mondiale. I nuovi KPI, che coprono container, merci aviotrasportate e pacchi, non sono ancora inclusi nella costruzione del LPI che rimane esclusivamente basato su sondaggi. Gli indicatori chiave di prestazione misurano la connettività per ciascuna modalità (container, aviazione e posta) come semplice conteggio dei partner internazionali (ovvero altri Paesi) a cui un Paese si connette.

I punti di cui si compone l’indice sono:

  1. Customs: efficienza delle dogane e delle operazioni di sdoganamento delle merci
  2. Infrastructure: qualità delle infrastrutture usate per i trasporti e il commercio (strade e autostrade, porti, ferrovie, aeroporti e tecnologia dell’informazione)
  3. Ease of arranging shipments: facilità nel pattuire prezzi di spedizione competitivi
  4. Quality of logistics services: competenza e qualità dei servizi logistici di spedizione e intermediazione doganale (trucking, forwarding, customs brokerage) offerti/venduti dagli operatori
  5. Tracking and tracing: abilità di tracciare e rintracciare (tracking and tracing) le consegne
  6. Timeliness: puntualità dell’arrivo della merce spedita nella/entro arco temporale preventivato

Secondo il rapporto LPI 2023, la digitalizzazione della catena di approvvigionamento end-to-end, soprattutto nelle economie emergenti, sta consentendo ai paesi di ridurre i ritardi nei porti fino al 70% rispetto a quelli dei paesi sviluppati. Inoltre, la domanda di logistica verde è in aumento, con il 75% dei caricatori che cercano opzioni ecocompatibili quando esportano in paesi ad alto reddito.

“Mentre la maggior parte del tempo viene impiegata nelle spedizioni, i maggiori ritardi si verificano nei porti marittimi, negli aeroporti e nel trasporto multimodale strutture. Le politiche mirate a queste strutture possono contribuire a migliorare l’affidabilità”, ha affermato Christina Wiederer, Senior Economista presso il Macroeconomics, Trade & Investment Global Practice del Gruppo della Banca Mondiale e il coautore del rapporto. Tali politiche includono investimenti nelle infrastrutture, incentivazione verso una logistica ecosostenibile passando ad una logistica a minore intensità di carbonio, modalità di trasporto merci e magazzini più efficienti dal punto di vista energetico.

Il rapporto evidenzia l’importanza cruciale della resilienza e dell’affidabilità nelle prestazioni della logistica. “La logistica è la linfa vitale del commercio internazionale e il commercio a sua volta è una forza potente per la crescita economica e la riduzione della povertà”, ha affermato Mona Haddad, direttore globale per il commercio, gli investimenti e la competitività presso la Banca Mondiale. “Il Logistics Performance Index aiuta i paesi in via di sviluppo a identificare dove è possibile apportare miglioramenti per aumentare la competitività”.

La situazione italiana
Con 3.7 punti totali, l’Italia è al 19’ posto – stabile rispetto alla scorsa edizione (2018). Il livello di stabilità emerge da un bilanciamento tra punti nei quali l’Italia ha migliorato le sue prestazioni con altri per i quali le prestazioni sono deteriorate, come evidenziato dalla seguente tabella nella quale si riporta il punteggio e la posizione per l’Italia rapportata ai Paesi con il più alto punteggio nel 2023 (Singapore) e nel 2018 (Germania). Come emerge dai dati, rispetto al 2018, l’Italia ha migliorato la sua posizione solo sulla qualità delle ‘competenze logistiche’, passando dal 24esimo al 20esimo posto. Per tutti gli altri punti si evidenzia un peggioramento.

Analizzando le singole “materie” oggetto di giudizio, l’Italia ha preso 3,4 (su una scala massima di 5) per le procedure doganali (posizione numero 24 su 160), 3,8 per le dotazioni infrastrutturali (19a al mondo), 3,4 per la quantità e qualità delle spedizioni internazionali (26a nel ranking specifico).

I voti più alti (3,9) sono giunti nelle categoria “tracking & tracing” (20° posto) e (3,9) nella puntualità delle spedizioni (21a piazza). Nel complesso, dunque, un bilancio positivo anche se la World Bank sembra dire all’Italia “potete fare di più”.

 

Tags:
Torna su