La guerra civile in Sudan sta cominciando ad avere forti ripercussioni sul mercato del trasporto marittimo internazionale.
Il conflitto armato scoppiato la mattina del 15 aprile tra le Forze armate sudanesi (Fsa) e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Fsr) – con un bilancio attestatosi a oltre 400 vittime e 3551 feriti – ha di fatto reso del tutto insicuri i transiti marittimi lungo le acque territoriali del Paese africano, tanto da convincere diversi carrier a sospendere le spedizioni fino a nuovo ordine.
“Gli attuali disordini politici in Sudan stanno ponendo nuove sfide alla catena di approvvigionamento” spiega Hapag Lloyd in una nota di servizio diretta ai clienti. “Pertanto, se effettui spedizioni sia da e verso il Sudan, tieni presente che è stata implementata una sospensione delle prenotazioni con effetto immediato”.
La compagnia di navigazione tedesca sottolinea che qualsiasi prenotazione effettuata fino a questa data sarà onorata e spedita a Jeddah, in Arabia Saudita. “Deploriamo la situazione in Sudan e attendiamo con impazienza una rapida risoluzione” ha concluso.
Anche Maersk ha annunciato l’interruzione delle spedizioni da e per il Sudan: “Il conflitto in corso continua ad avere un impatto significativo sulla logistica” si legge nel customer advisory. “Sebbene le operazioni di carico e scarico della merce a Port Sudan non abbiano subito interruzioni, la situazione è precaria perché una delle gru del porto non funziona” aggiunge.
“Con gli attuali sviluppi, stiamo interrompendo l’accettazione delle prenotazioni in Sudan per tutte le spedizioni fino a nuovo avviso. Prevediamo di consegnare merci già prenotate o in viaggio verso il paese”.