© New Zealand Defence Force (CC BY 2.0)
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Report di Allianz

Perdite nel trasporto marittimo al minimo storico

di Redazione Port News

Nel corso del 2022 sono andate perse a livello globale 38 navi, undici in meno rispetto alle 59 dell’anno precedente.

A fotografare la situazione è l’assicuratore tedesco Allianz nella sua Safety and Shipping Review, focalizzata sugli aspetti della sicurezza in ambito marittimo.

Complessivamente, le perdite complessive sono diminuite più o meno costantemente nel corso dell’ultimo decennio, con un calo del 65% rispetto a quelle subite nel 2013, quando erano andate perse in mare ben 109 unità navali. Negli anni 90, il numero delle perdite era ben più alto, essendosi attestato a una media di 200 navi ogni anno. Sicuramente, si tratta del dato più basso degli ultimi 12 anni, da quando Allianz ha iniziato a redigere il suo report annuale.

Secondo Allianz, la riduzione delle perdite è ascrivibile in sostanza alla maggiore attenzione dedicata alle misure di sicurezza e al miglioramento tecnologico delle unità navali.

Delle 38 navi smarrite nel corso dell’anno appena trascorso, dieci erano cargo. Assieme ai pescherecci (ne sono andati perduti sei) e ai traghetti (5), rappresentano un quarto delle perdite totali.

La maggior parte delle navi smarrite, più del 50%, è affondata. Tra le altre cause di perdita, Allianz menziona gli incendi divampati a bordo nave (8 unità navali sono state interessate da questo tipo di incidente) e le collisioni con altre navi (ne sono state interessate quattro). Le condizioni meteo avverse sono state segnalate come una concausa significativa in almeno 8 perdite. Il mese nel quale è stato registrato il maggior numero di perdite è Gennaio (con sei perdite).

Allianz segnala inoltre come la maggior parte delle perdite si sia concentrata nelle acque territoriali a sud della Cina, dell’Indonesia, dell’Indocina e delle Filippine. Negli ultimi dieci anni sono andate perdute in queste macroregioni ben 204 delle 807 navi complessivamente “smarrite”, il 25% del totale.

Mentre le perdite totali sono diminuite nell’ultimo anno, il numero di sinistri o incidenti marittimi segnalati è aumentato anche se di poco. Nel 2022 si sono verificati 3032 sinistri contro i 3000 dell’anno precedente. Le isole britanniche hanno fatto registrare il più alto numero di incidenti (679). In 1478 casi sono stati riportati guasti ai motori o ai macchinari.

Nel 2022 sono poi stati registrati 209 incendi, il 17% in più del 2021. Si tratta del dato più alto da dieci anni a questa parte.

Le regioni che hanno fatto registrare il più alto numero di incidenti marittimi? Quella del Mediterraneo orientale e del Mar Nero. Nell’ultimo decennio sono stati segnalati in queste zone 4949 sinistri.

A livello globale, la maggior parte dei 27.477 incidenti segnalati nel corso del negli ultimi dieci anni sono stati causati da danni ai macchinari/guasti (10.753), collisioni (3.098) e naufragi (2.936).

Analizzando l’andamento del mercato, Allianz segnala come il calo delle tariffe di trasporto e la drastica diminuzione della domanda rischino di avere un impatto pesante sulla qualità delle attività di manutenzione e sul risk budgeting, l’insieme di metodologie e strumenti finalizzati alla misurazione e al controllo del rischio nell’ambito dell’attività marittime.

“Le precedenti flessioni storiche hanno avuto un impatto sugli investimenti in manutenzione delle navi, con conseguenti perdite e un aumento di richieste di risarcimento per danni ai macchinari” spiega Allianz. “Tali condizioni potrebbero anche compromettere gli investimenti vitali nella sicurezza antincendio e rallentare la marcia verso il Net-Zero. Se il mercato viene messo sotto pressione, c’è il rischio che le iniziative sul fronte della decarbonizzazione perdano slancio” .

L’agenzia di assicurazione sottolinea inoltre come la decarbonizzazione e la spinta crescente verso spedizioni più efficienti stiano accelerando la tendenza al gigantismo navale. Rispetto al 1968, la capacità di trasporto container è aumentata del 1500%. Attualmente ci sono più di 50 portacontainer con una capacità di oltre 21.000 TEU, tutte costruite negli ultimi cinque anni.

Allianz fa osservare poi come nei prossimi due anni a crescere maggiormente sarà il segmento delle navi con capacità superiore ai 15000 TEU. “L’aumento dimensionale delle navi porta ogni singola portacontainer a trasportare un carico sempre maggiore di container, sovraesponendo il carico a rischi incidentali di varia natura, come incendi, blocchi delle porte, etc” spiega Allianz, aggiungendo che il costo di salvataggio dei giganti del mare è tremendamente alto, senza dimenticare che soltanto un numero limitato di porti e cantieri navali è oggi in grado di prestare assistenza a queste navi.

L’analisi di settore sui sinistri marittimi mostra come il segmento delle navi portacontainer è l’unico ad aver fatto registrare un aumento nella frequenza delle perdite. “Più grande è la nave, maggiore è il rischio di avere più interessi coinvolti in un incidente. Le aziende devono preparare piani di emergenza nel caso in cui il loro carico dovesse essere coinvolto in un incidente” si legge nello studio.

Allianz si sofferma anche sulla Guerra in Ucraina. A Marzo del 2023 risultavano intrappolati nel Paese 300 marittimi. “Più di quaranta le navi coinvolte. I rischi di perdita e di incidenti sono tanto più probabili quanto più a lungo le unità rimangono bloccate in un porto o in rada” afferma Allianz. “La minaccia di danni collaterali alle navi civili nell’area a rischio di guerra del Mar Nero rimane elevato” si legge nello studio.

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