Assiterminal comunica di aver impugnato davanti al TAR Lazio (N.R.G. 6194/2023) il Decreto ministeriale sugli aggiornamenti relativi al 2023 delle misure unitarie dei canoni per le concessioni demaniali marittime, che ha di fatto determinato l’incremento dei canoni nella misura del 25,15%.
L’obiettivo del ricorso è quello di contestare il meccanismo di aumento del canone disposto dal decreto ministeriale, basato sul risultato della media matematica dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (8,6%) con quello dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali (41,7%) rilevati nel periodo settembre 2021/settembre 2022.
Alla base delle contestazioni l’utilizzo di un indice non previsto dalla norma di riferimento (la legge di 4 dicembre 1993, n.494), quello dei prezzi di produzione dei prodotti industriali in luogo dell’indice dei prezzi all’ingrosso.
Assiterminal afferma di aver inutilmente atteso possibili soluzioni normative in sede di conversione del DL 75/2023, “purtroppo – sottolinea – gli emendamenti presentati dalla maggioranza sul decreto legge sono stati respinti”.
“È fuori di dubbio che un provvedimento, come quello in esame, che altera significativamente, aggravandolo, il quantum del dovuto a titolo di canone concessorio, incida a tutto tondo sull’intero settore imprenditorial-portuale, di cui Assiterminal è, altrettanto fuori di dubbio, la rappresentante principale a livello nazionale” si legge nel ricorso.