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Analisi di mercato

I blank sailing riporteranno a galla i noli container?

di Redazione

Le cancellazioni di viaggi di portacontainer, in aumento rispetto agli annunci di poche settimane fa, starebbero cominciando a dare i risultati auspicati dai carrier. Nonostante la capacità dislocata dalle navi resti ancora su livelli sostanzialmente elevati, sembra infatti stia cominciando a rallentare il calo delle tariffe di trasporto osservato per quasi tutto l’anno lungo le principali rotte est-ovest.

I segnali che il vento stia cambiando non sono forti ma sono abbastanza evidenti. La scorsa settimana, ad esempio, la società di analisi Drewry ha pubblicato l’ultimo aggiornamento settimanale sull’andamento dei noli spot sulle otto rotte principali da e per Stati Uniti, Europa e Asia. I valori sono rimasti di fatto gli stessi della settimana precedente, mantenendosi attorno ai 1364 dollari a container da quaranta piedi trasportato. Non è un dato rivoluzionario ma rappresenta sicuramente un segnale che le strategie di limitazione della capacità messe in atto dai vettori stanno parzialmente riuscendo a controbilanciare sul lato dell’offerta la debolezza congiunturale della domanda.

Nel suo ultimo rapporto è proprio la società di ricerca e analisi britannica ad affermare che le partenze in bianco sono ormai diventate la norma nella vita commerciale del trasporto marittimo. I dati mostrano che tra la settimana n.43 (23-29 ottobre) e la n-47 (20-26 Novembre) verrà complessivamente annullato il 7% delle partenze programmate dalle principali rotte container est-ovest. Sono previste 43 partenze in meno rispetto al totale dei 660 viaggi programmati.

Nelle prossime cinque settimane, OCEAN Alliance ha annunciato 17 cancellazioni, seguita da THE Alliance e 2M con rispettivamente 10 e 3 cancellazioni. Nello stesso periodo, sono state implementati 11 blank sailing in servizi non appartenenti a quelli offerti dalle varie alleanze.

Il 56% dei blank sailing programmati interessa la tratta Asia-Nord Europa e Asia-Mediterraneo, il 33% coinvolge la tratta transpacifica in direzione est, e il restante 12% la tratta transatlantica in direzione ovest.

Il periodico specializzato The Loadastar spiega come i blank sailing non siano l’unica arma di cui dispongono i vettori per arginare la discesa delle tariffe e avverte che per il prossimo mese i carrier hanno pianificato un aumento generale delle tariffe FAK lungo le principali rotte commerciali, nel tentativo di riportare in positivo i viaggi.

Questa settimana MSC, ad esempio, ha annunciato nuove tariffe di trasporto, in vigore dal 17 novembre, per i collegamenti dal Mediterraneo e dal Nord Europa verso Stati Uniti, Canada e Messico, prevedendo per ogni container da quaranta piedi trasportato maggiorazioni di 400 dollari lungo la rotta Anversa-New York e di 200 dollari per la Genova-New York. Anche le nuove tariffe FAK annunciate da Hapag Lloyd e CMA CGM lungo le rotte tra l’Asia e il Nord Europa stanno iniziando ad avere un certo impatto sul mercato.

Per il ceo di Xeneta, Patrick Berglund, il 2024 è ormai alle porte e le compagnie di navigazione faranno di tutto per eliminare i carichi non redditizi dal loro portafoglio clienti. “Nel 2023, il costo del trasporto marittimo è crollato di quasi il 60% per i contratti a lungo termine a livello globale e in alcuni trade, come quello transatlantico verso la costa orientale degli Stati Uniti e quello tra l’Estremo Oriente e l’Europa, si è registrata una diminuzione di circa l’80% sia sui tassi a breve che a lungo termine” afferma.

“In effetti, le tariffe di trasporto sono così basse che le compagnie di linea stanno sostanzialmente sovvenzionando le imprese perché trasportino le loro merci in tutto il mondo” aggiunge Berglund, facendo osservare che presto o tardi i vettori torneranno ad aumentare i prezzi.

Xeneta manda un messaggio alle imprese che hanno stipulato durante il 2023 accordi particolarmente redditizi con i carrier, strappando tariffe di trasporto molto basse: potrebbero le prime a soffrire se il vento del mercato dovesse cambiare direzione.

“Le compagnie di navigazione esamineranno i contratti stipulati nel 2023 e, in molti casi, li riterranno non redditizi. Coglieranno ogni opportunità possibile per non trasportare più i container di quei clienti” ammette ancora Berglund.

Considerando la recente stabilizzazione delle tariffe sul mercato spot, Drewry prevede che i liner continueranno a gestire in modo rigoroso la capacità di stiva, il che significa che le partenze in bianco saranno probabilmente presenti fino a che le condizioni congiunturali non favoriranno una ripresa della domanda.

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