Aumenta in modo preoccupante il numero delle navi e dei marittimi abbandonati. Nel 2023 i casi di abbandono sono stati 132, 13 in più rispetto a quanto registrato nel 2022. Si tratta di un incremento del 10,92% su base annuale. Lo riporta l’International Transport Workers Federation (ITF) nel suo ultimo report.
Ai sensi della Convenzione sul lavoro marittimo del 2006 (“MLC”), una nave si considera abbandonata se l’armatore non riesce a coprire il costo del rimpatrio del marittimo o se lo lascia senza il necessario supporto o senza paga per un periodo non inferiore ai due mesi.
Nei casi di abbandono presi in esame (su 132 sono 129 quelli segnalati dall’ITF), nel 2023 risultano essere stati lasciati al proprio destino 1676 marittimi, di cui 400 indiani. Complessivamente, non sono stati pagati salari per un totale di 12,1 milioni di euro, anche se l’ITF comunica di essere riuscita a recuperarne una buona parte in almeno la metà dei casi di abbandono nave segnalati.
Tra gli Stati di bandiera più colpiti dai casi di abbandono figura quello di Panama. Delle 129 navi abbandonate segnalate dall’ITF 23 risultavano avere bandiera panamense, 12 la bandiera della Repubblica Palau, e 11 quella del Cameroon.
“Il continuo aumento del numero di marittimi abbandonati è inaccettabile” afferma Steve Trowsdale, coordinatore dell’ispettorato dell’ITF. “L’inadempienza degli armatori viene pagata a caro prezzo dai marinai e della loro famiglie, considerate troppo spesso come merce usa e getta e costrette a sopportare a vivere in una situazione di sofferenza disumana” aggiunge.
“Gli ispettori dell’ITF svolgono un lavoro incredibile nel chiedere conto a quegli armatori che cercano di farla franca trattando i marittimi come una sorta di degli schiavi moderni” conclude.