“Gli armatori sono abituati a lavorare in un ambiente estremamente regolato e, di conseguenza, occorre che l’area portuale sia altrettanto regolata e armonizzata. Non ci possono essere regole distinte a seconda della latitudine e della longitudine di uno scalo”. Lo ha dichiarato il Segretario Generale di Assarmatori, Alberto Rossi, intervenendo alla tavola rotonda conclusiva dello Shipping, Transport e Intermodal Forum organizzato a Rapallo da Telenord e dal Propeller Club di Genova.
“La sentenza del tribunale dell’UE, già in vigore per quanto di primo grado, ci dice quali sono le regole del gioco – ha aggiunto Rossi – Le AdSP, quando esercitano prerogative di messa a disposizione di aree e banchine esercitano attività di impresa: questo deve essere il punto di partenza nella definizione del modello di portualità. Un modello che può essere italiano, con un ente centrale che abbia giurisdizione sugli uffici delle AdSP, evitando 16 politiche portuali differenti che poi si riverberano in modo assolutamente pregiudizievole anche sulla logistica”.