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Cambio di rotta

Transatlantico, da parcheggio a trade remunerativo

di Redazione

Da area di parcheggio dove allocare la capacità in eccesso a rotta remunerativa per i commerci via mare. L’inversione a U fatta registrare dal trade transatlantico ha del sorprendente. Per la prima volta in quattordici mesi, i tassi spot sul fronthaul hanno superato il valore delle tariffe di trasporto fissate nei contratti a lungo termine, toccando i 2078 dollari a FEU.  Come mai? E’ la domanda cui ha provato a rispondere il ceo di Xeneta, Peter Sand, in un report pubblicato nei giorni scorsi.

Il merito di questo cambio di rotta – scrive Sand – non è certo da ascrivere ad un auspicabile aumento della domanda di trasporto, che – anzi, da Ottobre del 2021 ad oggi ha continuato a diminuire progressivamente, sino a toccare a livello annuale il valore più basso degli ultimi cinque anni.

Ad influenzare questa inversione di tendenza sono state piuttosto le strategie di contenimento della capacità messe in atto dai big carrier con l’obiettivo di arginare il calo delle tariffe.

Se nei primi otto mesi del 2023 i vettori avevano letteralmente inondato di capacità questo trade, tanto da causare il crollo dei noli, passati dai 7000 dollari a FEU di fine 2022 al minimo storico di metà novembre, quando hanno toccato i 1318 dollari a FEU, tra Agosto e Novembre questa tendenza si è andata attenuando. I blank sailing e strategie simili, come lo slow steaming, hanno di fatto finito col favorire un nuovo aumento dei noli su questo trade, che si è adnato materializzando a cominciare da Febbraio.

Secondo Sand, la crisi del Mar Rosso ha sicuramente contribuito a influenzare queste dinamiche. Il reindirizzamento dei traffici verso il Capo di Buona Speranza e il blocco sostanziale del Mar Rosso hanno di fatto obbligato i vettori ad utilizzare all’interno di uno stesso servizio più navi per mantenere gli orari di servizio programmati. Una strategia – ammette Sand – che ha fatto il gioco dei carrier, permettendogli di spostare la capacità in eccesso nel trade transatlantico e di usarla sui servizi dirottati intorno all’Africa. “In questo modo hanno preso  due piccioni con una fava” ammette l’analista di Xeneta.

Anche le normative ambientali sul sistema di scambio delle quote di emissioni dei gas a effetto serra introdotte in modo più completo nel 2024 avranno un impatto sulle strategie dei carrier, costringendoli a nuove efficienze operative e a un aggiustamento dei fattori carico, che verranno tarati al ribasso. Sand asserisce tuttavia come le implicazioni finanziarie delle maggiorazioni impostae dall’EU ETS impallidiscano in confronto ai costi associati alle interruzioni nel Mar Rosso e nel Canale di Suez.

 

 

 

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