Le politiche di decoupling messe da tempo in atto dagli Stati Uniti nel quadro di una escalation dei rapporti con la Cina stanno cominciando ad alterare in modo significativo le dinamiche commerciali nel trasporto marittimo containerizzato, tanto da rendere strategici trade prima poco valutati.
Uno degli effetti della progressiva riduzione della dipendenza economica degli USA da Pechino è stato quello di aver fatto emergere in modo prepotente il ruolo del Messico, diventato nel tempo non soltanto il principale beneficiario del nearshoring statunitense, ma anche uno dei partner commerciali più importanti della stessa Cina.
A gennaio del 2024 la domanda di spedizioni di container dal Paese della Grande Muraglia a quello dell’America Latina è aumentata di un massiccio 59,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Nel mese preso in esame sono stati movimentati lungo la rotta 117.000 TEU, contro i 73.000 TEU di gennaio 2023. Lo certifica Xeneta prendendo a riferimento i dati di Container Trades Statistics.
Negli ultimi mesi, l’intensità degli scambi commerciali tra i due Paesi è andata crescendo in modo continuativo, con un tasso di crescita annuo che nel 2023 è stato pari al 34,8%, mentre nel 2022 la crescita annuale dell’interscambio si era attestata su un ben più modesto 3,5%.
In uno scenario di complessiva riallocazione delle catene produttive, il Messico è oggi il primo partner commerciale degli USA ed è altamente probabile che una parte considerevole delle merci in arrivo dalla Cina venga poi trasportato negli Stati Uniti. Secondo la consultancy firm danese, l’espansione degli scambi commerciali tra Cina e Messico potrebbe insomma essere motivata principalmente dalla necessità di eludere i dazi doganali sulle importazioni cinesi negli USA. In qualità di membro dell’Accordo di libero scambio siglato con Stati Uniti e Canada nel 2020 (USMCA), il Messico offre infatti alle aziende sul suo territorio l’accesso ai mercati degli Stati Uniti e del Canada senza tariffe.
“Oggi – afferma il ceo di Xeneta, Peter Sand – la rotta commerciale tra la Cina e la costa occidentale degli Stati Uniti rimane nove volte più grande di quella tra la Cina e il Messico. Va però detto che nel 2023 il gap tra le due rotte era ancora maggiore: la prima risultava essere 11 volte più grande della seconda. La differenza nella portata delle importazioni su questi traffici non deve essere ignorata, ma i tassi di crescita suggeriscono che è in atto un cambiamento”.
In uno scenario puramente ipotetico in cui i tassi attuali di crescita dei traffici dalla Cina alla costa occidentale degli Stati Uniti (+17,1%) e dalla Cina al Messico (+59,7%) rimangano costanti nel tempo, entro il 2031 potrebbero essere spostati più container tra la Cina e il Messico che non tra la Cina e la costa ovest statunitense.
“Negli ultimi anni, gli investimenti diretti delle aziende cinesi in Messico hanno fatto registrare una crescita significativa, passando da 38 milioni di dollari nel 2011 ai 386 milioni di dollari nel 2021 e ai 282 milioni di dollari nel 2022” affermano gli esperti Enrique Hernandez-Pulido, Juan D. Arau e Julian Zou, in un report pubblicato dallo studio legale Procopio. “Le aziende cinesi rappresentano ora la fonte di investimenti esteri in più rapida crescita in Messico. I loro investimenti si rivolgono prevalentemente al settore manifatturiero, comprendendo diversi progetti che vanno dalle apparecchiature informatiche ai veicoli elettrici e ai mobili”.
Secondo gli studiosi, il crescente interesse delle aziende cinesi per il Messico è principalmente dovuto a una serie di fattori, quali la sua vicinanza agli USA (gli investimenti cinesi si rivolgono principalmente alle industrie e alle località geografiche che esportano negli Stati Uniti, uno dei mercati di consumo più grandi del mondo), le capacità settoriali acquisite in comparti chiave come quello automobilistico, aerospaziale e di dispositivi medici (il paese latino-americano è principale esportatore di apparecchiature mediche verso gli USA), la presenza in loco di forza lavoro qualificata ed efficiente in termini di costi (Rispetto alla Cina, i salari di fabbrica sono generalmente più bassi, con una media di 2,75-4,82 dollari l’ora, a seconda della località. Al contrario, i salari di fabbrica in Cina sono in media intorno ai 6,50 dollari l’ora).
Altro elemento di vantaggio competitivo è dato dalla resilienza della catena di fornitura. Le principali aziende cinesi stanno investendo in modo aggressivo in Messico, sfruttando non solo i vantaggi dell’USMCA, ma mirano anche a rilocalizzare la produzione più vicino ai clienti per mitigare la vulnerabilità alle tensioni geopolitiche. Per le aziende cinesi con importanti mercati nordamericani, il Messico offre un’alternativa agli impianti di produzione in Cina o in altri paesi asiatici, riducendo significativamente i rischi associati a epidemie pandemiche, barriere commerciali o instabilità geopolitica.
Tornando all’analisi di Xeneta, Peter Sand afferma come i mercati del trasporto marittimo debbano essere analizzati in modo approfondito dagli spedizionieri e i caricatori: “E’ quindi importante non solo esaminare le singole operazioni ma anche confrontarle con le rotte di importazione alternative e praticabili” afferma.
La fotografia sull’andamento dei traffici lungo le due rotte prese in esame (Cina – west coast USA e Cina- west coast messicana), evidenzia a febbraio una sostanziale divergenza dei prezzi spot, che nel caso delle spedizioni verso la costa occidentale statunitense hanno toccato i 5000 dollari a FEU, mentre nelle spedizioni verso la costa occidentale del Messico si sono mantenute ad un livello nettamente inferiore (intorno ai 2000 dollari a FEU). Si tratta di un gap che probabilmente andrà a ridursi nel corso dei prossimi mesi, soprattutto se si considera che nel preso in esame le tariffe spot lungo la rotta Cina-Messico hanno fatto registrare una crescita del 40% su base mensile (di 820 dollari), mentre, al contrario, i valori spot sul trade Cina-US west coast sono diminuiti dell’8%.
Con riferimento all’andamento delle tariffe nei contratti a lungo termine, Xeneta evidenzia come a luglio 2023 i valori lont term per la spedizione di container dalla Cina alla costa occidentale del Messico siano aumentati maggiormente rispetto a quelli delle esportazioni cinesi verso la costa occidentale degli Stati Uniti, attestandosi rispettivamente a 1890 e 1790 dollari a FEU.
La situazione è rimasta sostanzialmente invariata sino ad ottobre 2023, mese in cui le tariffe long term nelle spedizioni verso la west coast USA hanno toccato i 2130 dollari a FEU, diventando più alte di quelle equivalenti utilizzate nelle spedizioni verso il Messico .
A marzo 2024 i valori sono tornati a convergere. Oggi ci vogliono in media 1.887 dollari a FEU per le spedizioni verso costa occidentale del Messico e 1.892 dollari a FEU per quelle verso la costa occidentale degli Stati Uniti.