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Internet, a bordo nave è ancora un miraggio

di Redazione

Si tende a raccontare sempre più spesso di come l’innovazione tecnologica stia profondamente cambiando l’industria dello shipping. I processi di automatizzazione delle operazioni portuali hanno di fatto già largamente impattato sul settore, contribuendo a definire nuovi parametri di efficienza del ciclo operativo, mentre a bordo nave la guida autonoma a controllo remoto e, potenzialmente, senza equipaggio a bordo, non è più fantascienza ma un progetto concreto in fase avanzata di progettazione.

Eppure, mentre le navi e i porti si stanno gradualmente avviando ad entrare in un futuro iper-tecnologico, c’è chi ancora oggi tra i marittimi non ha la possibilità di accendere un computer e collegarsi alla propria casella email o, semplicemente, ai social media.

A riferirlo è la società britannica Idwal, in un sondaggio condotto in un periodo di 17 mesi su un campione di 13.000 ispezioni navali. Dal report emerge come il 13% della flotta mercantile globale non abbia ancora accesso a Internet.

“Il fatto che una percentuale così significativa di navi non sappia che cosa sia la connettività significativa è un fatto allarmante” affermano gli analisti di Idwal.

“E ciò appare quasi anacronistico nell’era della massima compenetrazione tra l’uomo e la tecnologia” aggiungono, sottolineando come una tale mancanza di connettività esacerbi l’isolamento del marittimo, con impatti significativi sul suo benessere e sul suo stato di salute psichica.

Per Idwal si dovrebbero investire maggiori risorse nell’infrastruttura IT per consentire una connessione Internet gratuita e illimitata: “In effetti – sostengono – il Wi-Fi illimitato e conveniente è oggi più disponibile di quanto lo sia mai stato in passato grazie al programma Starlink, che prevede di popolare l’orbita bassa terrestre con una cosiddetta costellazione di circa 12.000 satelliti che porterebbero internet a bassa latenza ovunque nel mondo, anche nei luoghi non raggiunti da una connettività di qualità”.

Complessivamente, in base al report il livello di connettività significativa a bordo nave risulta essere ancora piuttosto basso. Questo topic ha acquisito 5,4 punti sui 10 complessivi, un punteggio nettamente inferiore alle aspettative.

Di fatto, ad oggi soltanto il 12,5% delle navi campionate offre accesso illimitato a internet. “L’accesso alla posta elettronica, alla messaggistica, alle chiamate e a Internet è di vitale importanza per il morale, il benessere e i legami con la famiglia dei marittimi” afferma la società, sottolineando come la connettività diminuisca nettamente sulle navi più vecchie, le cui attrezzature risultano essere obsolete”.

Le unità navali più grandi, fino a 125.000 tonnellate di peso, tendono invece ad offrire una migliore connessione a internet, ma gli standard minimi di connettività rappresentano ancora un grosso problema.

Come ricordato, quello della connettività è il parametro che ha avuto il punteggio più basso in assoluto. Il sondaggio di Idwal si è focalizzato su altri nove pilastri (amministrazione; confort; cultura e diversità; benessere e salute; management; attività ricreative; sicurezza; carico di lavoro e facility).

Oltre alla connettività, tra i parametri in cui non sono ancora stati raggiunti standard soddisfacenti figura quello delle attività ricreative, ovvero delle risorse che le compagnie di navigazione destinano al tempo di inattività dei propri dipendenti. Il parametro ha acquisito 6,5 punti su un totale di 10. Segno che molte navi non hanno ancora oggi spazi ricreativi per i propri marittimi (palestre, piscine, aree di accesso comuni a internet, aree comuni di socializzazione, etc).

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