Nessuna soluzione al problema delle targhe prova aziendali. Dal decreto omnibus approvato ieri dal Consiglio dei Ministri non è arrivata la tanto attesa risposta per risolvere un’impasse che rischia di mettere in seria crisi il traffico dell’automotive nei principali porti italiani.
Le disposizioni del D.P.R. 21 dicembre 2023, n. 229, prevedono che non si possa più rilasciare una targa per dipendente, ma una targa ogni cinque dipendenti. Con ciò andando seriamente ad impattare sulle imprese portuali autorizzate a svolgere attività di movimentazione di veicoli in imbarco o sbarco dalle navi, che nei vari porti italiani si occupano in particolare del navettamento delle automobili non ancora immatricolate.
Per queste aziende la circolazione di prova è indispensabile nel tragitto stradale (pubblico, operativo, promiscuo) che collega le aree operative portuali alle zone destinate alla sosta provvisoria delle automobili, che solitamente si trovano al di fuori del contesto operativo portuale;
Oltre a rallentare le operazioni portuali, con conseguente allungamento delle attività di carico e scarico, la riduzione del numero di autorizzazioni alla circolazione delle auto in prova potrebbe quindi avere ricadute anche occupazionali sulle imprese, che non potranno più garantire gli stessi standard operativi, potendo utilizzare quindi soltanto una quota parte della propria forza lavoro.