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Focus

I rischi connessi all'uso improprio di velivoli a pilotaggio remoto

Marittimi e droni, un hobby pericoloso

di Redazione

Un ufficiale di bordo è stato arrestato dalle autorità norvegesi per aver fatto volare senza autorizzazione un drone professionale sul porto dove era ormeggiata la nave su cui era imbarcato.

Lo ha riferito la società di brokeraggio assicurativo Gard, in un report nel quale mette in guardia i propri assicurati sui rischi derivanti dall’utilizzo improprio di droni e altri velivoli a controllo remoto.

Gard sottolinea come in Norvegia, ma anche in altre realtà nazionali, prendano molto sul serio le questioni legate alla sicurezza dei propri porti, soprattutto in un momento congiunturale in cui i droni vengono usati come strumenti di precisione per colpire gli scafi dei mercantili in transito nel Mar Rosso.

“In passato, diversi cittadini russi sono stati arrestati e successivamente espatriati dalla Norvegia per aver fatto volare i propri droni sopra piattaforme petrolifere o aeroporti” racconta la società attiva nel ramo assicurativo, ricordando che un cittadino con la doppia cittadinanza, russa e britannica, è stato recentemente incarcerato per aver pilotato il proprio velivolo sino alle isole Svalbard.

I rischi connessi al volo e al trasporto di droni a bordo delle navi non sono una novità. Nel 2016, una portacontainer imbarcata con Gard fu fermata in porto dopo aver fatto decollare un drone con l’obiettivo di fotografare la nave mentre attraversava il Canale di Suez.

Nel 2022, in Egitto è aumentato in modo esponenziale il numero di marittimi arrestati con l’accusa di aver trasportato, durante l’imbarco o lo sbarco di navi nel Paese, oggetti proibiti come droni e altri dispositivi elettronici sospetti.

“Per pilotare un drone per uso personale o professionale in Norvegia, occorre che il velivolo sia regolarmente registrato e che il pilota abbia sostenuto gli esami necessari su www.flydrone.no” spiega Gard, che elenca alcune regole elementari da seguire per evitare che da un hobby possano derivare conseguenze indesiderate.

I marittimi che abbiano questa passione devono sempre seguire alcune accortezze: A) mai volare ad un’altezza superiore ai 120 metri da terra; B) mantenere il drone nel proprio campo visivo; C) Evitare di far volare i droni vicino ad aree riservate, come porti, aeroporti, aeroporti o aree di incidenti; D) Rispettare la privacy degli altri non sorvolando su proprietà private senza permesso.

Marittimo avvertito, mezzo salvato. “Se non segui queste indicazioni, sappi che potresti trovarti costretto a pagare multe salatissime o subire addirittura delle azioni legali” avverte ancora la società di brokeraggio. “Stai pur certo che il tuo drone verrà confiscato se trovato in un’area riservata o in siti sensibili; quanto a te: come minimo rischi l’arresto”.

La recente esperienza dimostra insomma che lanciare un drone da una nave, ad esempio per scattare fotografie, può avere gravi conseguenze per l’equipaggio, la nave e l’armatore.

Gard consiglia pertanto ai membri e ai clienti di sensibilizzare i propri comandanti e l’equipaggio sull’uso dei droni, soprattutto quando la nave è in porto o sta navigando nelle acque territoriali di un Paese. “Le normative relative all’uso dei droni differiscono da un paese all’altro e il mancato rispetto di una determinata legislazione può portare ad un procedimento penale”.

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