Sarebbero destituite di fondamento le notizie contenute in un rapporto pubblicato da una commissione di esperti delle Nazioni Unite e relative agli incassi da record realizzati dagli Houthi grazie alla riscossione di presunte tasse di transito illegali nel Mar Rosso.
Secondo il rapporto, i ribelli yemeniti avrebbero guadagnato 180 milioni di dollari al mese, circa 2miliardi all’anno, estorcendo pagamenti agli armatori in cambio del diritto di navigare senza rischi. Ma per gli Houthi è tutto falso.
E’ stato il direttore del Centro di coordinamento delle operazioni degli Houthi, che controlla i transiti nel Mar Rosso, a smentire direttamente la notizia in una dichiarazione resa dal Lloyd’s List.
Intervistato dal noto periodico specializzato, il funzionario Houthi ha fatto presente come per stessa ammissione della commissione di studiosi delle Nazioni Unite le informazioni pubblicate nel report non siano state verificate da fonti indipendenti. Altro elemento importante, il fatto che gli Houthi prendano unicamente di mira navi israeliane o collegate agli interessi israeliani.
“Le voci secondo cui le compagnie di navigazione pagano ‘tasse illegali’ per un transito marittimo sicuro sono puramente inventate e non hanno alcun fondamento nella realtà”, ha dichiarato il rappresentante del gruppo sciita.