Nonostante i costi più elevati sostenuti dalle portacontainer a causa del re-routing delle spedizioni via mare verso il Capo di Buona Speranza, il 2024 potrebbe diventare il terzo anno più redditizio di sempre nella storia del trasporto marittimo di linea.
Lo certifica Alphaliner nel suo ultimo report. Nei primi nove mesi dell’anno, l’utile netto cumulato dai principali vettori risulta già essere superiore ai risultati registrati in tutto il 2020 e il 2023, che sono gli unici altri anni, al di fuori di quelli del Covid (2021-2022), ad avvicinarsi alle attuali performance delle compagnie di navigazione.
“Le spese significativamente più elevate a seguito delle ostilità in Medio Oriente non hanno impedito ai vettori di generare grandi profitti” scrive la consultancy firm.
“Le deviazioni intorno al Capo di Buona Speranza hanno portato a un aumento di quasi il 20% delle tonnellate-miglia rispetto all’anno precedente, facendo aumentare le spese in molte categorie, in particolare nell’area bunkering e in quella della movimentazione dei container” aggiunge.
Tra gennaio e settembre, la seconda compagnia di navigazione al mondo, Maersk, ha fatto registrare un aumento del 23% su base annua dei costi del bunker direttamente correlati al dirottamento delle sue navi verso il Capo di Buona Speranza. Il vettore ha bruciato 8,5 milioni di tonnellate di carburante, con un aumento del 16% rispetto allo stesso periodo pre-attacchi Houthi del 2023.
L’introduzione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) del 1° gennaio scorso ha senz’altro contribuito ad aumentare le spese dei vettori, con Maersk che ha pagato fino ad oggi poco meno di 130 milioni di dollari per le compensazioni di carbonio.