© Luigi Angelica
News

Fondo esodo lavoratori, impasse da superare

di Redazione

“Nonostante sia stata percepita la concreta volontà politica dei rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture a trasporti e di diversi esponenti parlamentari di maggioranza ed opposizione, i vari emendamenti, bipartisan, in Legge di Bilancio riguardanti il fondo di accompagnamento all’esodo delle lavoratrici e dei lavoratori dei porti non saranno approvati poiché le strutture tecniche della Ragioneria di Stato e dell’INPS avrebbero, ancora una volta, sollevato eccezioni”.

Lo fanno presente il dirigente generale di ANCIP, Gaudenzio Parenti, e il direttore di Assiterminal, Alessandro Ferrari, in un comunicato stampa congiunto nel quale sottolineano come tali eccezioni abbiano natura esclusivamente tecnica e riguarderebbero da un lato la natura (pubblica) delle poste economiche delle Autorità di Sistema Portuale e dall’altro che non sarebbero previsti speciali accompagnamenti alla quiescenza anticipata per le varie Amministrazioni dello Stato, come lo sono le AdSP.

“In pratica sempre le stesse eccezioni, di fatto e fino ad oggi, insormontabili. Ormai sono più di tre anni che la norma primaria non trova attuazione per tali problematiche: lo strumento del “fondo”, condiviso 3 anni fa tra parti datoriali e sindacali, diventato norma grazie al Legislatore, al Ministero delle Infrastrutture e trasporti, al Ministero del Lavoro e con l’avvallo del MEF (quantomeno in allora) è lo strumento che, oltre ad essere giusto e dignitoso per le lavoratrici ed i lavoratori, è fondamentale per le imprese visto il necessario, non più rinviabile e riconosciuto da tutti, turnover generazionale” spiegano i due.

“Nel mentre che stiamo qui a parlarne, auspicando ancora in una soluzione nell’imminente DL Milleproroghe – ricordiamo che nel 2021 fu quello il veicolo legislativo che introdusse in norma primaria lo strumento del fondo – dovremmo iniziare a ragionare anche di altro, cambiando paradigma, per cercare di trovare, appunto, soluzioni concrete insieme alle organizzazioni sindacali e alle Istituzioni”.

Parenti e Ferrari propongono di scorporare i dipendenti delle AdSP dal fondo, “cosi da creare uno strumento – pattizio e magari collegato all’Ente Bilaterale – valido per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese di cui agli artt.16 e 18 l.n.84/94 e delle SIEG che si affiancherebbe alle già presenti disposizioni del fondo ex art 17, co 15bis per i somministratori di manodopera e a future disposizioni per i dipendente delle AdSP: tre tipologie di strumenti di accompagnamento all’esodo per le tre tipologie di lavoro presenti nei porti italiani”.

Altra porposta quella di avviare un confronto sulla riforma dei porti, ipotizzando di creare uno strumento totalmente nuovo che accompagni all’anticipata quiescenza queste differenti tipologie di lavoratrici e lavoratori, con particolare attenzione ai lavoratori di banchina.

Torna su