Approvvigionamento e sicurezza energetica: i porti mostrano la loro centralità anche su questo delicatissimo tema, come infrastrutture al servizio dell’economia nazionale e del suo sviluppo.
L’approccio strategico delle Autorità di Sistema Portuale supera il concetto di Green port, da intendersi come porto che semplicemente si pone il problema della sostenibilità, e va in direzione di un “Eco-Porto”, un porto che fa leva sulla sostenibilità per aumentare il potenziale economico del territorio.
L’esperienza di Livorno sul Gas Naturale Liquefatto (GNL) è in questo senso esemplificativa: partendo dalla pianificazione europea delle reti TEN-T e delle TEN-E (reti transeuropee dell’energia), e dando un contributo fattivo alla definizione della strategia nazionale, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha messo un forte impegno nel fare la sua parte come soggetto attuatore dell’importante progetto GAINN, grazie al quale, già a partire dal 2015, si è dato un primo quadro nazionale di riferimento in ambito portuale, anticipando quel coordinamento strategico della portualità italiana che è la sfida posta dalla piena attuazione della riforma.
In questo quadro, abbiamo valorizzato l’idea che l’area del Mar Tirreno Settentrionale, assieme a quella del Mar Ligure, e con i territori regionali di riferimento (Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica, e la macro area della Provenza-Alpi e Costa Azzurra), sia il primo ambito geografico nel quale è possibile realizzare una filiera completa per l’uso del GNL come combustibile alternativo. Questa prospettiva è realistica anche per la presenza di facilities come la piattaforma offshore di OLT. Il MIT e il MISE hanno fatto propria questa impostazione e l’hanno proposta con successo a livello europeo chiamandola “Tyrrhenian-Ligurian Pilot LNG Grid”.
Elemento cruciale per l’avvio di progetti industriali solidi ed efficaci è quello di calibrare gli investimenti sfruttando al massimo i vantaggi dello “small scale LNG”. La piccola scala ci dà la possibilità infatti di attivare già nel breve periodo soluzioni e servizi per la distribuzione del GNL, in un momento in cui la domanda è ancora ridotta: un approccio che permette di partire subito e seguire poi l’evoluzione del mercato con incrementi “modulari”.
Dal punto di vista strettamente portuale, il nostro sistema – che è e vuole restare un cluster internazionale di livello europeo – deve dotarsi delle facilities dedicate a qualsiasi tipo di nave, anche a quelle alimentate a GNL. Non dimentichiamo che queste navi sono sempre più numerose, sia sul segmento crociere che su quello delle full container. Questa evoluzione non discende solo da scelte degli armatori, ma anche dalla normativa sempre più stringente dell’International Maritime Organization (IMO) e dell’Unione Europea.
Non si deve poi dimenticare che l’introduzione di combustibili alternativi a uso marittimo, abilita una serie di nuove funzioni terrestri (stradali, industriali, civili) che trovano nei porti il loro naturale hub logistico e che contribuiscono a sostenere una domanda che giustifichi gli investimenti.
A partire dal porto, in collaborazione con le città, la Regione, i soggetti gestori di servizi, è possibile attivare diversi usi del GNL sulla costa toscana, contribuendo a costruire una rete integrata sul livello locale (la “grid” di cui parla il MIT), dalla flotta dei pescherecci a quella quella degli autobus per i servizi urbani, dal diporto alle stazioni di rifornimento stradale per l’autotrasporto.
Così si valorizzano le leve di sviluppo di un territorio che comprende Livorno, Piombino e le isole: questo è il contesto di riferimento nel quale, anche con il GNL, l’AdSP raccoglie la sfida di interpretare la funzioni innovativa di “porto abilitatore” dello sviluppo territoriale.
In particolare l’introduzione delle infrastrutture e servizi GNL è in grado di attivare usi innovativi sullo scalo di Piombino, che ben si collegano ai programmi di rivitalizzazione industriale del territorio, essendo in grado di dare risposte alle esigenze di continuità territoriale e alle potenzialità di sviluppo sostenibile dell’Isola d’Elba.
È necessario quindi aggiornare le previsioni infrastrutturali dello scalo, ed avviare entro il 2019 la discussione di un piano regolatore integrato che tenga conto di investimenti e progetti selezionati anche sul porto di Piombino. Infatti l’avvio di queste funzioni abilitate dal GNL consentirà di rafforzare la competitività del sistema economico locale di Piombino, Val di Cornia e Isola d’Elba.
L’introduzione del Gas Naturale Liquefatto ha anche bisogno di soluzioni innovative per il monitoraggio ex ante ed ex post delle emissioni di gas effetto serra (GHG), ma anche di zolfo e particolato.
L’AdSP ha già elaborato una prima stima delle emissioni di CO2 prodotte dai porti del Sistema applicando degli algoritmi alle informazioni generate dal port monitoring system “MONICA”. Il rapporto verrà presentato entro fine maggio 2019 e rappresenta il punto di partenza del piano di attività per la sensorizzazione dedicata al carbon footprint il cui primo step consisterà nella misurazione delle emissioni nel porto passeggeri di Livorno e Portoferraio, là dove le criticità ambientali legate alle emissioni delle navi sono più sentite dalla cittadinanza.