Chiedere nei tempi tecnici la convocazione di un’assemblea straordinaria di Alp, il fornitore di lavoro temporaneo in porto, per valutare l’adeguatezza della pianta organica; redigere linee guida condivise su tutte le tipologie di traffico nei porti; perfezionare l’aggiornamento, già in corso, dell’ordinanza n.9/2014, che disciplina le modalità di raccolta dei dati riguardanti gli avviamenti al lavoro da parte delle imprese operanti in porto.
E’ questo il percorso concreto immaginato dal presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, per sminare il terreno delle proteste che agitano le banchine livornesi dallo scorso 18 novembre e per provare a dare una risposta a chi chiede di affrontare problemi seri come quello del precariato e dell’eccesso di straordinari.
Proprio mentre nel porto di Livorno prosegue il blocco degli straordinari deciso da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a seguito dell’assemblea dei lavoratori tenutasi venerdì scorso in occasione della seconda giornata di sciopero, il numero uno dello scalo labronico apre al confronto e in una riunione con i sindacati e le rappresentanze datoriali (Confindustria, Spedimar, Asamar, Assiterminal, CNA) convocata a Palazzo Rosciano, prova a definire i contorni di una proposta di pacificazione che consenta alle parti di tornare a confrontarsi in modo sereno dopo le manifestazioni di forza dei giorni scorsi.
“Le motivazioni che hanno spinto le O.O.S.S. a proclamare lo sciopero e, successivamente, il blocco degli straordinari, pongono le Istituzioni di fronte alla necessità di precisare quali misure possano essere prese a tutela del lavoro e anche dei traffici” afferma Guerrieri, “Abbiamo a cuore le esigenze dei lavoratori. L’eventuale abuso degli straordinari e delle giornate lavorate comporta seri rischi per la sicurezza e la salute e sarà nostra cura avviare puntuali controlli su questo fenomeno”.
Il Piano Organico Porto e l’ordinanza n.9, sono gli strumenti principali attorno ai quali – secondo Guerrieri – dovrà essere ricalibrato un modello organizzativo del lavoro più equo ed equilibrato: “Nei limiti delle nostre competenze, faremo la nostra parte. Non intendiamo promuovere alcuna azione di forza ma sappiamo che attraverso uno spirito di dialogo costruttivo possiamo tutti assieme, imprese e sindacati, pervenire ad una soluzione condivisa”.
Guerrieri ha fatto sapere di aver già rafforzato le attività ispettive in porto proprio con lo scopo di monitorare ed eventualmente denunciare eventuali violazioni della legge. “Il prossimo step sarà quello di trovare un punto di caduta che ci consenta di dimensionare nella maniera più ottimale i problemi posti dai lavoratori” ha assicurato.