Il conflitto tra Stati Uniti e gli Houthi yemeniti ha raggiunto un nuovo punto critico. I recenti attacchi aerei ordinati da Trump contro le aree roccaforte dei ribelli nello Yemen hanno innescato una dura reazione da parte del gruppo sostenuto da Teheran. Che ha attaccato la portaerei USA Truman e ha minacciato di estendere il blocco navale alle navi americane.
La maxi operazione americana è stata orchestrata dal presidente americano col proposito di costringere il gruppo yemenita a cessare definitivamente i suoi attacchi alla navigazione lungo il corridoio marittimo tra il Golfo di Aden e il Mar Rosso. Ma ciò che ha ottenuto, almeno per il momento, è stato l’effetto opposto.
Dopo aver colpito con 18 missili balistici e un drone la portaerei americana, il leader dei ribelli, Abdulmalik al-Houthi, ha minacciato ulteriori azioni, dichiarando che le navi cargo statunitensi saranno soggette a un embargo finché Washington continuerà la propria “aggressione militare”.
Secondo gli analisti, gli Houthi potrebbero decidere di perseguire gli attacchi con rinnovato vigore, rendendo di nuovo del tutti insicuri i transiti nel Mar Rosso.
Lloyd’s List ricorda come dal 20 gennaio scorso, da quando, cioè, i ribelli yemeniti hanno parzialmente revocato le restrizioni nel Mar Rosso in seguito alla sottoscrizione di un accordo provvisorio di pace tra Hamas e Israele, 214 navi cargo abbiano ripreso i transiti da Bab el Mandeb.
Il massiccio attacco aereo degli USA potrebbe riportare indietro le lancette del tempo e innescare una nuova escalation nel Regione.