Per Rete Ferroviaria Italiana il porto di Livorno è uno snodo fondamentale nell’impegno a favore dell’intermodalità. Nel 2016 è stato inaugurato infatti il nuovo terminal ferroviario sulla Darsena, primo in Italia, che ha consentito di collegare direttamente la linea Tirrenica, lato Nord con il porto di Livorno. L’opera ha rappresentato un tassello importante nel processo di ammodernamento degli impianti ferroviari a servizio dello scalo marittimo e per il deciso miglioramento dello scambio modale ferro-mare.
L’investimento di circa 40 milioni di euro ha permesso la realizzazione di circa 3 km di linea elettrificata, che collega la direttrice tirrenica alla Darsena Toscana senza entrare nello scalo di Livorno Calambrone. È stato eseguito anche un importante intervento tecnologico al ponte girevole sul canale Navicelli per consentirne la gestione, il comando e il controllo da remoto. Inoltre è stato realizzato il raddoppio ferroviario di una parte del collegamento tra Livorno Calambrone e la zona del porto nuovo nel tratto connesso con lo scalo di Calambrone. Tali interventi consentono di ridurre i tempi di movimentazione dei convogli e di fluidificare il traffico, rendendo a tutti gli effetti il porto di Livorno uno dei principali hub per il traffico merci su ferrovia da e per i poli logistici italiani ed europei.
Un recente accordo siglato da Rete Ferroviaria Italiana con la Regione Toscana ha inoltre definito gli step per la realizzazione di quattro grandi opere ferroviarie che collegheranno la regione, i suoi porti e la rete ferroviaria ai grandi corridoi europei TEN-T, quattro dei quali attraversano il nostro Paese: Scandinavo-Mediterraneo, Reno-Alpi, Mediterraneo e Baltico-Adriatico.
Tra le opere oggetto dell’accordo c’è il collegamento tra il porto e l’interporto di Guasticce tramite una struttura di scavalco della linea tirrenica nell’impianto di Livorno Calambrone, del costo complessivo di circa 24 milioni di euro a carico di Regione, RFI e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. RFI ha già acquisito il progetto definitivo sviluppato dalla Regione: l’inizio dei lavori è fissato per giugno 2019 mentre la conclusione è prevista per agosto 2021, con l’entrata in funzione a settembre dello stesso anno.
Contestualmente è in programma lo studio di fattibilità tecnico-economica di un ulteriore collegamento tra l’interporto di Livorno Guasticce e le linee ferroviarie Collesalvetti-Vada e Firenze-Pisa tramite il by-pass del nodo di Pisa, per intercettare la linea Pisa-Firenze verso Pontedera. In tale scenario si inseriscono anche i nuovi collegamenti tra il porto di Piombino e quello di Livorno, che puntano a favorire così il trasporto delle merci via treno.
Per realizzare tali progetti si procederà inoltre con l’adeguamento delle gallerie dell’Appenino tosco-emiliano, lungo la linea Prato-Bologna. Entro la fine del 2018 inizieranno infine i lavori di adeguamento allo standard PC-80, con interventi che riguarderanno sia l’infrastruttura sia gli impianti tecnologici.
Gli interventi descritti rientrano nel più ampio piano di RFI per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico della rete ferroviaria nazionale, che punta ad avvicinare il treno alla nave attraverso l’incremento dei collegamenti del network ferroviario del Paese con porti, interporti e piattaforme logistiche nazionali e internazionali e l’adeguamento dell’infrastruttura agli standard europei, necessari per accogliere i container High-Cube e l’Autostrada Viaggiante (sagoma, modulo binari e peso assiale).
Un obiettivo sfidante e strategico in linea con quanto definito nel Libro Bianco dei Trasporti dell’Unione Europea, che prevede di trasferire entro il 2030 il 30% del traffico merci dalla gomma al ferro per arrivare al 50% entro il 2050. Per raggiungerlo sarà necessario continuare a investire risorse per realizzare progetti che accrescano la competitività del trasporto merci su ferro e ne abbattano i costi, come previsto dal Piano industriale 2017-2026 del Gruppo FS Italiane, che vede nel rafforzamento del trasporto merci, nella logistica integrata e nell’intermodalità uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo del sistema produttivo del Paese.