Banchine agitate nei porti tedeschi. I sindacati hanno formalizzato nei giorni scorsi la proclamazione dello stato di agitazione dei 12.000 lavoratori portuali di Amburgo, Bremerhaven, Wilhelmshaven ed Emden, attivando le procedure di negoziazione per il rinnovo del contratto.
Le trattative con i datori di lavoro riuniti nella Central Association of German Seaport Companies (ZSD) si sono interrotte la scorsa settimana per l’impossibilità di arrivare a una soluzione compromissoria.
Troppo distanti le posizioni delle parti. Per il sindacato portuale l’ultima offerta contrattuale della ZDS è inadeguata. Non proteggerebbe i lavoratori dall’aumento dell’inflazione, che si aggira attorno al 7,9%.
I negoziati, giunti al terzo round, sono ripresi venerdì scorso e sono stati preceduti da uno sciopero di avvertimento. È stata la prima azione sindacale nei porti tedeschi da decenni. Per la ZSD l’offerta di aumento salariale risulta invece essere in linea con quella di molti altri contratti collettivi in vigore. “Il fatto che ora vengano indetti scioperi nell’attuale quadro di crisi è del tutto inaccettabile” ha detto il capo della ZSD, Ulrike Riedel.