I porti italiani amministrati dalle Autorità Portuali non rappresentano ancora ad oggi un Sistema uniforme. Lo ha affermato il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumesi, nel messaggio inviato stamani ad Assiterminal, nell’ambito del workshop sul tema della “portualità Italia a servizio del Paese”.
“Purtroppo, spesso si corre il rischio di incrementare non solo la competizione sempre più complicata con i mercati europei e del Nord Africa, ma anche quella domestica tra porto e porto” ha spiegato Musumeci, per il quale l’Italia sconta un sistema di controlli ferraginoso, con troppi Enti coinvolti.
Cosa, quest’ultima che “finisce per disperdere quote di mercato a favore di Paesi che hanno meno burocrazia, oltre che collegamenti intermodali più efficienti”.
Musumeci elenca le sfide da affrontare per consentire al Sistema portuale di attrarre crescenti flussi di merci: uniformare le regole nei singoli scali portuali anche rispetto ai porti concessori, ridurre il peso della burocrazia, progettare adeguatamente l’innovazione digitale. “Sono questi gli elementi che possono consentire al Sistema Paese di essere veramente al centro del Mediterraneo” ha sottolineato il titolare del Dicastero del Mare.
Musumeci ha infine rilevato come diventi oggi più che mai necessario tornare ad investire nella intermodalità. “Ancora oggi – si legge nella lettera inviata ad Assiterminal -si registra la scarsa presenza di treni merci adeguati e non tutti gli interporti nazionali possiedono lo standard europeo di un fascio di binari della lunghezza di 750 metri”.