La retailer americana di articoli per la casa Bed Bath & Beyond (BBBY), fallita ad aprile del 2023, ha denunciato MSC davanti alla Federal Maritime Commission degli Stati Uniti.
La big statunitense, ora nota col nome di DK Butterfly 1, sostiene che MSC abbia sistematicamente disatteso i propri obblighi contrattuali durante il periodo pandemico, traendo profitto dai noli alle stelle, e costringendo i suoi clienti a pagare surcharge ed extra-tariffe non previste dal contratto.
La società lamenta che le varie violazioni di MSC le hanno causato danni per oltre 40 milioni di dollari, ma chiede il doppio dei risarcimenti a causa di quella che ha descritto come una “condotta intenzionale e di ritorsione” da parte della compagnia di linea.
MSC è stata insomma accusata di aver fatto pagare al proprio cliente tariffe extra per il trasporto di carichi che il liner si era comunque contrattualmente impegnato a garantire. I sovraccosti conseguenti sono ammontati a 5,5 milioni di dollari durante il periodo 2020-2021 e a 9 milioni durante il periodo 2021- 2022.
Durante il periodo 2021-2022, inoltre, la compagnia di navigazione non avrebbe adempiuto ai propri doveri trasportando il 60% della merce complessivamente prevista: 2.553 FEU contro i 4.240 FEU da contratto. Il rivenditore sarebbe quindi stato costretto a trovare slot alternativi e a pagare per questo motivo tariffe più elevate per almeno 1.686,5 FEU, con un sovraccosto di 7,2 milioni di dollari.
Durante i due anni contrattualizzati, MSC avrebbe inoltre fatto pagare alla società 23 milioni di dollari di spese detention&demurrage, ovvero le extra tariffe applicate per la sosta in piazzale e/o per la riconsegna del container alla compagnia di navigazione oltre il periodo di franchigia. Costi che a detta della società le sono stati ingiustamente addebitati, perché risultanti da condizioni di mercato su cui BBBY non aveva chiaramente alcun controllo.