L’Organizzazione Europea dei Porti (ESPO) plaude al raggiungimento dell’accordo preliminare tra i colegislatori sulla proposta di FuelEU Maritime.
Secondo l’ESPO, l’accordo fornisce al settore marittimo un quadro per accelerare la transizione verde attraverso la riduzione delle emissioni durante la navigazione e all’ormeggio.
L’Organizzazione accoglie con favore il fatto che l’accordo su FuelEU Maritime introduca l’obbligo per le navi di utilizzare l’elettricità da terra all’ormeggio nei porti TEN-T e, a partire dal 2030, negli altri porti che hanno installato questa infrastruttura.
L’ESPO sottolinea però come tale obbligo preveda tuttavia alcune eccezioni che rischiano di ritardare e limitare ulteriormente l’utilizzo degli impianti elettrici di terra nei porti. Per i porti, in linea con l’imminente nuovo regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR), il 2030 sarà il termine ultimo per la realizzazione dell’infrastruttura elettrica a terra.
“È prevedibile che molti porti disporranno già di questi impianti operativi anni prima, senza alcuna garanzia di utilizzo. I porti quindi sperano fortemente nell’impegno delle compagnie di navigazione a utilizzare l’elettricità da terra quando sarà disponibile prima del 2030″ si legge nella nota stampa diramata dall’European Sea Ports Organization.
“Siamo lieti che per la prima volta ci sia un accordo sulle ambizioni ecologiche per la navigazione, sia durante la navigazione che all’ormeggio. Ci congratuliamo con il relatore e con tutti i negoziatori per questo accordo” ha dichiarato Isabelle Ryckbost, segretario generale di ESPO.