La crisi del Mar Rosso sta favorendo un progressivo aumento delle partenze in bianco, a causa soprattutto dei crescenti problemi di congestione di cui stanno soffrendo alcuni porti rilevanti sia in Asia che in Europa.
Lo certifica Sea Intelligence nel suo ultimo report. Da strumento utilizzato dalle compagnie di navigazione per gestire l’offerta in relazione alla domanda, i blank sailing stanno oggi diventando una necessità per far fronte alle gravi interruzioni della catena di approvigionamento venutesi a creare per effetto del prolungamento dei viaggi est-ovest attraverso il Capo di Buona Speranza e della conseguente ritardata consegna delle merci.
Oggi a causa dell’escalation della tensione mediorientale, potrebbero quindi riproporsi dinamiche non del tutto diverse da quelle che hanno caratterizzato il periodo pandemico, quando i liner si trovarono costretti ad annullare in parte o in toto alcuni viaggi, a dispetto dell’elevata domanda di trasporto e delle tariffe di trasporto elevate.
Sea Int. fa infatti notare come lungo la rotta Asia-Nord Europa sia stato annullato complessivamente ad Aprile il 21% delle partenze programmate, con un incremento notevole rispetto al mese precedente, durante il quale era stato registrato un blank share del 12%.
Situazione diversa, anzi opposta, per la rotta Asia-Mediterraneo, dove il totale delle partenze cancellate è diminuito su base mensile, passando dal 17% di marzo all’8% di aprile. Sul trade transpacifico, la situazione è molto più stabile: la capacità sottratta alle spedizioni verso la costa occidentale e quella orientale è risultata essere pari rispettivamente al 14 e all’11% del totale e non ci sono state variazioni percentuali tra i due mesi presi in esame.
“La congestione dei porti sta peggiorando negli hub chiave sia dell’Asia che dell’Europa” afferma Sea Int. “Come si è visto chiaramente durante la pandemia, la congestione dei porti sta assorbendo l’offerta, portando a potenziali carenze di capacità. Lo andiamo ripetendo fin dall’inizio della crisi del Mar Rosso: esiste una capacità sufficiente per dirottare le navi intorno all’Africa, ma non abbastanza flessibilità aggiuntiva per far fronte ad altre gravi interruzioni. È quindi necessario tenere sotto controllo la congestione dei porti, perché le tariffe spot potrebbero aumentare ulteriormente e abbastanza rapidamente”.